Questa è stato senza ombra di dubbio il videogioco più atteso degli ultimi tempi, giacché al tema e al mondo in oggetto, milioni di persone in tutto il mondo hanno siglato un amore incondizionato, al netto delle ultime controversie che hanno raccolto l’autrice J.K. Rowling, il mondo magico da lei creato, per intere decadi ha incanto e trasmesso una passione sconsiderata.
Prima con Harry Potter, poi con l’espansione e il diretto Wizarding World, la scuola di magia di Hogwarts è ancora un centro nevralgico per l’originarsi di magia e passione per le storie che si abbracciano a questa dimensione magica, fatta di regole tutte sue, oggetti indispensabili per ogni mago o strega, corsi scolastici, minacce oscure e segreti sepolti nel tempo.
Tutto questo e forse altro compongono le prossime righe di questa recensione di Hogwarts Legacy, assolutamente priva di spoiler, bensì pregna di informazioni fondamentali per capire che tipo di progetto hanno portato ai loro fan i ragazzi di Avalanche.
La trama
Hogwarts Legacy ci coccola nel miglior modo possibile nel momento della creazione del nostro personaggio, con un editor sicuramente non ricchissimo di dettagli, ma abbastanza per creare il nostro alter ego dei sogni, quello che a differenza nostra, ha ricevuto una lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, anche se un po’ in ritardo, ma torneremo presto qui.
Viso, carnagione, dettagli, anche la scelta della declinazione del sesso con cui i personaggi si riferiranno a noi (ma non ditelo alla Rowling), Hogwarts Legacy ha molteplici opzione di forte accessibilità (comprese anche le facilitazioni per daltonici e simili) e la creazione del personaggio, come dell’inizio dell’avventura, sarà un caldo abbraccio, semplice, mai complesso nell’esecuzione, con toni quasi sempre fanciulleschi.
Come dicevamo, la nostra lettera arriva in ritardo, giacché siamo dei ragazzi “adulti” e dunque veniamo ammessi ad Hogwarts, per la prima volta, accedendo subito al quinto anno. Questa scelta, per quanto bislacca, si incastra perfettamente nel progetto in una duplice funzione: da una parte, sarà un elemento importante per lo svilupparsi della trama, dall’altra sarà il cavillo per cui nonostante siamo in età avanzata, abbiamo bisogno di cominciare essenzialmente da zero, rendendo estremamente naturale la presenza di alcuni elementi in altri casi forzati.
Fatte le valigie, ci incontriamo dunque con il Professor Fig, che durante l’estate ci ha iniziati all’uso della magia, per prendere una carrozza volante assieme ad un dipendente del Ministero della Magia. Purtroppo, durante il volo ad Hogwarts, veniamo attaccati da un drago che ci scaraventa fuori dal percorso prestabilito assieme al Professor Fig. Tra una Passaporta e una capatina alla Gringott, scopriremo l’esistenza di una ribellione di alcuni goblin, capitanati dal fuggiasco Ranrok, aiutati da alcuni maghi oscuri con a capo Victor Rookwood.
Davanti la minaccia che sembra crescere giorno dopo giorno, Hogwarts ha un asso nella manica: noi. Infatti nel lungo ed entusiasmante preambolo alla storia, scopriremo che abbiamo la facoltà di vedere un particolare tipo di magia antica, qualcosa che possiamo osservare e interagire solo noi. Una magia antica con cui è stata costruita Hogwarts stessa e che sembra legata a noi per qualche motivo. L’esplorazione e di tale mistero assieme all’evolversi della storia è il cuore pulsante della narrativa di Hogwarts Legacy che finalmente si apre a noi all’arrivo nella stessa scuola di magia.
Puntuali alle lezioni
Che abbiate già scelto la vostra casata, come la bacchetta, o meno, la cerimonia dello smistamento è composta dalla presentazione di altri professori di Hogwarts e anche di dove verremo smistati. La scelta è libera, sicuramente in prima battuta condizionata da alcune domande a cui dovremo rispondere, ma se non fossimo soddisfatti del risultato, possiamo declinare e scegliere liberamente la casa.
La vita ad Hogwarts è stata costruita esattamente con tutti gli input che abbiamo ricevuto prima dai libri e poi dai film di Harry Potter: le lezioni sono parte fondamentale del nostro percorso di crescita. Parte di queste sono relegate alle missioni principali, mentre altre possono essere seguite anche in un secondo momento, ma tutte ci doneranno incantesimi che saranno estremamente utili – se non indispensabili – durante l’avventura, e non mancheranno le bramate lezioni di volo con la scopa magica, strumento da una parte divertentissimo per esplorare gli esterni del castello di Hogwarts, ma anche per muoversi in punti lontani della mappa open world non grandissima, ma estremamente ottimizzata, piacevole da esplorare più a piedi.
Certo, se avete fretta potete usare sempre la Metropolvere, ma indubbiamente alcuni scorci della mappa di gioco sono incredibilmente belli da vedere in sella ad un scopa magica.
Un gioco per tutti
C’è una considerazione importante da fare attorno Hogwarts Legacy, infatti più il gioco si apre alle meccaniche presentate, più si delinea la natura del progetto. Hogwarts Legacy è a conti fatti un gioco per tutti, sia grandi che piccini, appassionati e non, ma cosa più importante, un gioco accessibile anche per chi prima di oggi non ha mai giocato ad un videogioco.
Due sono i fatti che ci hanno portato a questa considerazione.
Il primo è che ci si può tranquillamente divertire anche solo girando per Hogwarts o fermarsi a fare acquisti ad Hogsmeade. Prendendo solo in considerazione queste due mappe, noteremo ben presto che sono tutte incredibilmente dettagliate. Solo Hogwarts è a conti fatti una mappa di gioco assai complessa, liberamente esplorabile (a meno di trovare serrate che si potranno scassinare più avanti) e traboccante di dettagli o di note che apporteremo sul nostro libro scolastico, che potremo poi consultare per leggere didascalie e altri cenni storici del passato di Hogwarts come degli studenti, professori o creature che hanno incrociato la loro storia con la struttura.
Un vero e proprio compendio di conoscenza per arricchire e ampliare il già grande Wizarding World. Hogsmeade come tutte le altre zone di gioco non sono da meno, ricche di dettagli che faranno la gioia dei fan del mondo magico, come anche di minacce da sconfiggere bacchetta alla mano. Mai come in questa situazione è bene dirlo: state lontani dalla foresta proibita!
Insomma, non capita spesso di vivere questi mondi di gioco in modo così viscerale, motivo per cui Hogwarts Legacy in buona parte, può essere vissuto anche solo girando ed esplorando la mappa di gioco.
Pronti a duellare
Come riportato poco prima, il secondo fattore a supporto della tesi per cui Hogwarts Legacy non è un gioco declinato solo per chi vive di videogiochi quotidiani è il sistema di combattimento, estremamente – o terribilmente, a seconda dei punti di vista – semplice e basilare, che però viene abilmente camuffato come estremamente tecnico.
Accio, Leviosa, Lumos, tutto bello, ma noi vogliamo combattere. Ebbene, per quanto riguarda gli scontri bacchetta alla mano, tutti si avviluppa attorno un’unica abilità offensiva, che si concatena in combo manuali assieme tutti gli altri incantesimi che necessitano dunque di essere evocati, per poi attenderne la rigenerazione per il lancio successivo.
Per quanto sia estremamente appagante lanciare un Leviosa su un nemico, renderlo vulnerabile, avvicinarlo con un Accio, lanciargli un Incendio e poi infierire con l’attacco base, alla fine questa “magia” si perpetua solo con la libertà con cui noi ci approcceremo al combattimento. Dopo una decina di ore sarà sempre divertente combattere, ma la mancanza di altri incantesimi da provare, renderà tutto molto automatico e statico. Niente di vieterà di usare un Lumos su un nemico, ma a quale pro?
Anche la sfera difensiva è abbastanza automatica nell’esecuzione: una schivata, che acquisendo talenti potrà divenire più efficace a cui aggiungere effetti di Materializzazione, o il Protego, unico incantesimo di difesa attivo. Il parry è presente ed estremamente facilitato, infatti subendo un attacco nemico mentre abbiamo attivo il Protego, tenendo premuto lo stesso tasto a lungo lanceremo uno Stupeficium in modo automatico. Anche qui, estremamente galvanizzate alle prime battute, la stessa esecuzione a dimostrazione della semplicità di impiego, ma dopo un po’ tutto diverrà automatico.
Non mancheranno comunque gli oggetti, quali pozioni rigeneratrici o di difesa, piante magiche da lanciare contro il nemico o meglio, scagliare con la magia oggetti attorno a noi. Particolare molto gradito è l’uso della stessa magia antica citata a inizio recensione. Non sarà solo un elemento di trama, bensì qualcosa di attivo che si paleserà in una sorta di esecuzione finale capace di annientare un nemico in un sol colpo.
Calma e sangue freddo
Hogwarts Legacy è un gioco che chiede pazienza. Vi serviranno poco meno di 10 ore per accedere a tutto quello che il gioco vi propone, e non parliamo solo dell’apertura della mappa (divisa per livelli di difficoltà), ma anche dell’accesso alla Stanza delle Necessità, un vero e proprio luogo personale che al suo raggiungimento, diverrà una sorta di nascondiglio personale.
Anche qui la sua presenza è contestualizzata in modo intelligente: essendo nuovi, ma al quinto anno, ci serve un luogo dove recuperare le nozioni passate. Dunque via a personalizzare questo spazio, con banchi di creazione (gli stessi che useremo durante le lezioni), far pratica con le magie imparate e tante altri feticci che esploreremo con la progressione della trama.
In termini di longevità, c’è da dire che la distanza dalla storia principale all’esplorazione totale è davvero impressionante, infatti abbiamo completato la storia di Hogwarts Legacy in circa 25 ore, ma la mole di contenuti quali collezionabili, missioni secondarie, attività nascoste in tutta Hogwarts e dintorni, oggetti e formule magiche da ottenere, insomma, tutto il resto delle attività può raggiungere facilmente le quasi 100 ore di gioco. Sicuramente un regalo entusiasmante per tutti i fan del mondo di Harry Potter.
Un abbigliamento stregato
Quello che riguarda l’equipaggiamento è un argomento assai delicato. La declinazione da GDR è in parte evidente, ma assai mozzata nell’esecuzione, infatti dei tanti oggetti di abbigliamento che andremo ad ottenere, non sarà possibile creare una build personalizzata.
Giacche, cappelli, occhiali, maschere, bacchette, vestiario leggero, sciarpe, tutti questi oggetti avranno un punteggio riguardo al livello di utilizzo e bonus riguardo Attacco, Difesa e Magia, ma gli effetti passivi saranno minimi, se non proprio nulli. C’è la possibilità sempre di potenziare alcuni oggetti tramite alcuni slot, ma se l’intenzione è quella di partire e di crearvi una build preferenziale, meglio affidarsi a indossare l’equipaggiamento con maggior bonus di statistiche e via (e se esteticamente non vi piacciono, si possono sempre applicare shader estetici di capi ottenuti precedentemente).
Che sia alla fine di una missione, o di un dungeon o semplicemente mentre siamo alla scoperta di una zona di gioco e ci troviamo a sconfiggere un rifugio di maghi oscuri, il bottino finale sarà sempre portato a questi oggetti (o materiale per creare pozioni o denaro), in un inventario purtroppo troppo piccolo e sarà necessario portare a termine alcune missioni secondarie sul mito di Merlino per poterlo ampliare. Una piccolezza che rende almeno nelle prime fasi di gioco, difficile ottenere o portare con noi equipaggiamento vario.
Magia sconfinata
Hogwarts Legacy dunque è un titolo assolutamente particolare. Non innova assolutamente nulla sul piano ludico, creando una piacevole via di mezzo tra chi vole un gioco di ambientazione ed esplorazione totale su Hogwarts e dintorni, pur non presentando mai un sistema di gioco assai complesso. Può rendere felici tutti, piccoli e adulti, con quest’ultimi che potrebbero notare le ovvie facilitazioni sul fronte della grammatica di gioco, ma complessivamente il pacchetto di gioco è meritevole dell’attenzione come dell’attesa riposta nello sviluppo di tutti questi anni.
La recensione in breve
Hogwarts Legacy non delude le aspettative, portando al consumatore un videogioco forte e coeso nella struttura, con un mondo vasto, esplorabile e pieno di attività. Il titolo è accessibile da tutti e alcune semplificazioni non piaceranno a chi si aspettava una sfida più impegnativa, ma la resa complessiva non può che lasciare soddisfatti.
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Voto GamesEvolution