Abbiamo già saggiato lo scorso mese una prova di Mortal Kombat 1, direttamente dallo stress test che ci ha messo a disposizione Warner Bros. Torniamo nuovamente sull’argomento dopo la sessione intensa di questo passato weekend sulla beta per chiunque avesse fatto il pre-order del gioco.
Ne abbiamo approfittato per rimetterci mano e provare a capire quanto le prime impressioni siano mutate nel tempo, confermando o meno potenziali novità o difetti di questo nuovo capitolo partorito dai ragazzi di NetherRealm Studios. Quello che troverete di seguito sono le nostre impressioni di Mortal Kombat 1 dopo la beta.
Mortal Kombat 1, tra passato e futuro
Per un’infarinatura generale su tutti gli elementi con cui si costruisce l’incipit del gioco, vi rimandiamo alla prova dello stress test, dove abbiamo cercato di geolocalizzare il titolo, anche per togliere necessari dubbi riguardo la natura reboot o sequel del titolo che hanno seminato un po’ di confusione nel web.
Questa beta era contenutisticamente identica allo stress test, con le sole aggiunte nel roster di kombattenti di Johnny Cage e Li Mei, mentre nei kameo abbiamo visto l’entrata di Frost. Ancora una volta, un comparto kombattenti estremamente scarno per cercare di capire l’effettiva potenzialità del titolo, ma abbastanza per entrare in sintonia con le nuove modalità di combattimento, quale il sistema kameo.
Kameo o non Kameo?
Come già sottolineato, al netto di una velocità di gioco ridotta se paragonata a Mortal Kombat 9 o X, quasi in linea con l’ultimo Mortal Kombat 11, si aggiunge la necessità di un approccio estremamente tecnico. Siamo lontani da sistemi di combo e simili presi da uno Street Fighter 6 per esempio, mentre l’attenzione che si richiede è tutta sull’uso dei Kameo nelle sfide.
Ancora non è chiaro se almeno le Torri potranno essere affrontate anche in solo, ma molto probabilmente nella campagna principale, l’utilizzo dei combattenti Kameo non è una riduzione della più semplice modalità Tag Team dove switchare i combattenti, bensì si avvicina al supporto offensivo in tutto e per tutto.
In particolare, con le combo dei kombattenti drasticamente riviste, come lo stesso sistema di combattimento che ha subito notevoli cambiamenti, richiedendo un approccio nuovo (cosa che comunque capita in ogni Mortal Kombat, giusto?) ora entra in gioco un sistema di “supporto” alle combo e anche in questa seconda prova, le sensazioni sono state le medesime: il sistema Kameo è quasi necessario per concatenare sia in termini tecnici che estetici, le migliori combo a disposizione e volgere lo scontro a proprio favore.
Pulito e brillante
Ormai non resta che attendere il gioco fatto e finito, giacché le prove sulla stabilità dell’online sono risultate ottime e come già sappiamo, il gioco offrirà oltre alla campagna principale, il multiplayer e le torri, anche la classica modalità Konquista o Kripta, per aumentare la longevità del titolo sbloccando oggetti, costumi o Fatality.
Esteticamente il gioco risulta ancora estremamente pulito, con modelli poligonali eccellenti e reazione ai colpi inferti in combattimento sempre precisi e puntuali. Sul fronte della qualità, NetherRealm ci ha sempre abituati bene e questa è un risposta più che ottima.
L’appuntamento dunque è per la release finale del gioco a cui ormai manca davvero pochissimo e noi saremo qui a parlarvene.