Ormai nel mondo videoludico siamo abituati a vedere certe software house consolidarsi come pilastri lungo la loro carriera. Non è decisamente una cosa scontata ma, col giusto impegno, tantissime aziende sono riuscite a dare forma a questo mondo artistico che tanto amiamo. Tuttavia, va precisato che non tutti i colossi riescono a rimanere in piedi in maniera coerente. Ancora di meno riescono a riscrivere la storia del mondo videoludico svariate volte… From Software però è un’eccezione! Se consideriamo soltanto gli ultimi 30 anni, la casa nipponica è riuscita a dare forma a svariate saghe che hanno influenzato il mercato. Le più leggendarie? Sicuramente Dark Souls e il mitico Armored Core. Ma con il successo dell’epopea dei Souls (e del genere Soulslike), qualcosa si è perso per strada… ovvero la voglia di continuare Armored Core.
Infatti, che ci crediate o meno, sono passati più di 10 anni dall’ultimo capitolo di questa amata saga. Il motivo principale? Probabilmente il mancato interesse da parte dell’utenza più “moderna” ad affrontare una tipologia di giochi tecnici come Armored Core. Perchè, a differenza di Dark Souls (e dei souls a venire), la soprannominata saga viveva un’epoca strana. Un’epoca dove i giocatori erano abituati ad essere “pigri” e svogliati. Dove la difficoltà proibitiva non stuzzicava le masse, ma faceva esattamente il contrario. Però i tempi (fortunatamente) sono cambiati e il mondo videoludico è diventato sempre più affamato di sfida. Eccoci quindi con From Software che dopo anni di silenzio, decide far risplendere Armored Core grazie ad un nuovo capitolo. Ma sarà riusicto Armored Core 6: Fires of Rubicon a conquistarci? Andiamo a scoprirlo nella nostra recensione!
Armored Core 6, le fiamme di Rubicon
Se siete estimatori della saga, saprete già che Armored Core non si è mai contraddistinto per una narrazione particolarmente innovativa. Il fulcro principale di tutti gli eventi viene caratterizzato da un mondo devastato per la guerra, l’egoismo umano e la voglia di sopravvivenza dei pochi rimasti. Raramente la saga ha avuto “collegamenti” diretti tra i vari capitolo, ma ha sempre mantenuto fede alla lore di base. In parole povere, tutti gli eventi capitati nei giochi precedenti sono canonici (anche se non spesso menzionati). Fires of Rubicon ci proietta nel futuro su un pianeta chiamato Rubicon 3. Ormai, come ogni singolo pianeta di quel universo che si lascia “toccare” dal genere umano, anche questo cade in rovina. Il motivo? Il solito egoismo umano. Infatti, sulla superficie di questo pianeta l’umanità è riuscita a scoprire una risorsa fondamentale per la propria evoluzione tecnologicaa, ovvero il Coral.
Spinti dalla curiosità morbosa e dalla voglia di espandersi a livello tecnologico, il genere umano inizia a sfruttare questa risorsa fino a creare un vero e proprio cataclisma che condanna in totalità Rubicon 3. Con la quasi distruzione del pianeta, l’umanità abbandona le ricerche sul Coral considerando la risorsa ormai in via di estinzione e senza la possibilità di continuare ad essere “coltivata”. Però, a distanza di 15 anni dal primo cataclisma, sul pianeta (quasi morto) ricompaiono le prime tracce del Coral. Questo è un motivo sufficiente per spingere le grosse corporazione a darsi la lotta per la risorsa, così da sfruttarla al meglio.
Questo è il momento in cui entra il gioco anche il nostro personaggio, ovvero uno degli ultimi piloti mercenari in grado di utilizzare un Armored Core. Il suo nome è Walter e la sua backstory non del tutto chiara. Si sa solo che sia arrivato sul pianeta in modo illegale e si sia impossessato di una targhetta d’immatricolazione non sua. Tuttavia, qui arriva “il primo colpo di scena” in quanto, quella targhetta recita il nome “Raven”. Senza stavi a spoilerare niente, se conoscete la saga, capirete da soli che c’è qualcosa che non va con questa traghetta e che i misteri di Rubicon 3 sono più profondi di quello che sembrano.
Ovviamente, la trama di Armored Core 6: Fires of Rubicon non è decisamente una delle più ben raccontate ed innovative di sempre. Come per gli altri titoli della saga, la narrazione è più un pretesto che ci spingerà a proseguire le nostre avventure durante la campagna. Pur lasciandosi apprezzare, se siete nuovi arrivati nella serie, troverete una certa difficoltà a capire tutti i vari backstory. Non aspettatevi quindi un titolo estremamente facile da capire perchè stiamo pur sempre parlando di una saga storica con diversi capitoli alle spalle.
Cuore d’acciaio!
Ma il cuore di Armored Core non è di certo la sua narrazione, bensì il suo gameplay. La tanto amata serie From Software si è guadagnata la nomea di “Miglior gioco coi Mech” per un motivo ben preciso, ovvero il buon equilibrio tra adrenalina e sfida. Lo diciamo chiaro e sin da subito: Armored Core 6 non è un gioco facilmente apprendibile o approcciabile! Infatti, sin dalle primissime battute (ovvero il tutorial) il gioco vi farà capire chi comanda… ovvero lui. Pur dandovi piccoli indizi su come affrontare diversi elementi chiave (che armi usare, come sviluppare il proprio mech ecc.), l’opera non vi terrà minimamente per mano e vi punirà severamente se deciderete di ignorare i consigli dati. Essendo un gioco estremamente improntato sulla creazione dei RIG Mecha e sulla gestione di risorse, affrontare in maniera menefregista le varie missioni vi porterà ben presto ad un’esperienza frustrante.
Infatti, il gioco vi consiglia sin da subito e seguire i tutorial offerti (che sono estremamente esplicativi e completi) così da imparare al meglio le armi, le attrezzature e generalmente come gestire al meglio le proprie risorse. Vedrete più numeri qui che in una tabella Excell e inizialmente sembrerà tutto caotico e confusionario. Però, con la giusta pazienza, Armored Core 6 sa farsi amare apprendo una moltitudine di strade al giocatore più paziente. Se invece siete esattamente l’opposto a quello menzionato prima, sappiate che l’esperienza generale sarà estremamente frustrante e difficile. Non solo non capirete come gestire le varie build (ogni Mech dispone di una buona dose di componenti modificabili), ma non riuscirete nemmeno a progredire in maniera costante. Insomma, dovete essere pazienti con Armored Core 6 se volete apprezzare al meglio quello che ha da offrivi.
Tecnicamente Parlando
Sappiamo “infamia” che si porta dietro From Software da anni quando si va a parlare di comparto tecnico. Spesso, le opere della casa nipponica sono risultate poco ottimizzate o con delle gravi pecche tecniche. Ebbene, con l’arrivo di questo sesto capitolo di Armored Core, siamo di fronte probabilmente ad una delle opere migliori di From Software (da un punto di vista puramente tecnico). Riuscire sin da subito a sfruttare 60 FPS senza cali devastanti, con un dettaglio grafico più che ottimo è sicuramente una normalità per altre case di sviluppo… con FS è ancora più sorprendete un risultato simile. La versione da noi provata è stata quella Xbox Series X, dove il gioco si è comportato in maniera sublime. Qualche volte abbiamo notato una piccola perdita di frame (parliamo di 3/4 frame), ma niente che riesce a influire estremamente sul gameplay del gioco.
Se però vogliamo “trovare il pelo nel uovo” vi possiamo confermare che la versione Series S non è impeccabile come quella della sorella maggiore. Infatti il gioco a fatica rimane a 50FPS (molte volte scendendo anche sotto), obbligandovi quasi a sacrificare i framerate alti in favore della modalità “Qualità” (che inchioda il frame a 30). Sicuramente non una delle scelte più felici, ma che rende comunque l’esperienza più che godibile anche sulla console economica di casa Microsoft. Non c’è tanto da dire sul comparto audio che si difende piuttosto bene. Siamo di fronte ad una serie di Soundtrack ben realizzate e coerenti con le tematiche del gioco ed un doppiaggio (solo Inglese o Giapponese) che, per quanto risicato, risulta godibile da sentire.
La recensione in breve
Armored Core 6: Fires of Rubicon è il ritorno che tutti i fan della saga aspettavano da anni. Anche se From Software si è dedicata per tanto tempo ad un genere totalmente diverso (riscrivendo la storia con esso), la casa nipponica è riuscita a ridare gloria anche a questa fantastica saga dei Mecha. Azione, difficoltà e adrenalina pure sono gli elementi che contraddistinguono la qualità e la bellezza di questo sesto capitolo. Ovviamente, il titolo presenta svariate sbavature, una una mancata accessibilità per i nuovi arrivati e qualche problema di bilanciamento non proprio ben gestito. Ma anche con queste pecche, ci viene difficile non consigliarvi un titolo come Armored Core 6 che, nel 2023, risulta uno dei giochi più belli dell'annata.
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Voto GamesEvolution