Uno scienziato geniale ma distratto, un’invenzione capace di cambiare il mondo. Ed una sfortunata serie di eventi. È così che prende forma Grounded, il gioco survival proposto da Obsidian Entertainment, uscito il 27 settembre su Xbox One, Series S e PC e disponibile nel Game Pass. Ma prendiamo subito la nostra lente d’ingrandimento ed analizziamo questo “megaminimondo” nella nostra recensione di Grounded.
Un po’ di storia
L’idea di Grounded inizia a nascere nel 2015. In questo periodo, dopo la pubblicazione di “Pillars of Eternity II: Deadfire” un piccolo team di Obsidian inizia a lavorare al progetto. Parliamo di 13 sviluppatori, che si sono ispirati a pellicole come “A Bug’s Life – Megaminimondo” e “Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi”, studiando nel frattempo dettagli sugli insetti ed i loro comportamenti, per inserirli nel miglior modo possibile nel mondo di gioco. Dopo l’annuncio nel 2019 durante l’evento Xbox X019, Grounded viene pubblicato in forma Early Access nel 2020. La struttura ed il gameplay si sono evoluti quindi fino alla versione 1.0. Qui entriamo in gioco noi, che abbiamo provato il gioco completo.
“Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi”
Fin dai primi istanti di Grounded sarà ben chiara non solo l’ambientazione sci-fi anni ’90, ma anche il gusto cinematografico delle produzioni di quegli anni. L’introduzione alla trama durerà pochi minuti, ma ogni istante sarà sfruttato al massimo per catapultarci nel mondo di gioco: un cartone che ricorda He-Man, spot al limite del trash. E poi il notiziario di un telegiornale che ci informerà della scomparsa di quattro teenager. Da qui, telecamera e sintetizzatori elettronici ci accompagneranno al primo incontro con il mondo del giardino.
Ma chi sono questi ragazzini scomparsi? Perché non si trovano più? Le risposte non tarderanno ad arrivare. Il personaggio che controlleremo (e selezioneremo poco prima del filmato introduttivo) sarà uno dei teenagers di cui parla il telegiornale. Ally Nguyen, Maxwell Smalls, Peter Boggs e Willow Branch si sono ritrovati storditi, privati dei ricordi più recenti, e si risveglieranno in una valigetta di metallo, collegati ad una strana provetta, ma soprattutto rimpiccioliti fino ad arrivare alle dimensioni di una formica.
Il motivo fulcro di tale situazione sarà presto detto: un invenzione del Dr. Wendell Tully, che permette di rimpicciolire le cose. La stessa semplicità però non potrà essere trovata nella risoluzione del problema, visto che non esiste ancora un metodo funzionante per tornare alle dimensioni originali. Per fortuna non saremo soli in questa ricerca: nelle prime ore di gioco incontreremo BURG.L, robot aiutante del professore che ci darà una mano e ci guiderà attraverso gli attrezzi tecnologici ed i mini-laboratori disseminati in giardino. Il tutto però con dei limiti, visto che anche lui ha perso delle sezioni importanti di memoria.
Un survival, ma narrativo
Il primo impatto con Grounded è molto interessante: ad un’anima da survival classico, che strizza gli occhi a titoli cult come Minecraft o Terraria, unisce una spinta narrativa inedita. Stiamo parlando di una main quest che ci vedrà protagonisti fin dai primi istanti e che non si limiterà a far da cornice all’esperienza. Fondamentale in questo senso sarà l’incontro con BURG.L, che ci darà informazioni fondamentali per ritornare a dimensioni “umane”. Anche l’esplorazione del giardino – accessibile da subito nella sua interezza -, avrà la sua parte: ci permetterà di scoprire laboratori, reperti tecnologici, ma soprattutto le registrazioni audio, che racconteranno alcuni esperimenti e brandelli di storia del Dr. Wendell Tully (anch’esso misteriosamente scomparso).
L’approccio narrativo di Grounded lo rende unico nel suo genere. Calarci in una storia in modo attivo riesce ad assolvere alla doppia funzione di amplificare l’atmosfera sci-fi anni ’90, ed allo stesso tempo funge da tutorial, introducendo il giocatore gradualmente alle complesse meccaniche survival. Non solo: è anche un ottimo stimolo per esplorare determinate aree. Parlando di trama propriamente detta, non ci troveremo di fronte a niente di rivoluzionario, ma la scrittura sarà abbastanza solida per tenere alto il grip.
Resisti e sopravvivi
Ma parliamo delle meccaniche. Le modalità di gioco di Grounded sono quello che ci si aspetterebbe da un videogioco del genere: è presente un sistema di crafting adeguatamente complesso, con armi, strumenti, attrezzi ed arredi di ogni tipo, ed il gameplay-loop si baserà sulla raccolta e l’utilizzo intelligente di risorse. Bisognerà tener conto anche di fame e sete, rappresentate in due barre che si consumeranno gradualmente, fino a determinare un game over. Game over che ci farà perdere momentaneamente le nostre risorse: per andare a riprenderle dovremo tornare sui nostri passi, e raccogliere lo zaino che sarà apparso nel frattempo. Nessuna meccanica “alla Dark Souls” qui: le nostre risorse rimarranno nel nostro luogo di morte anche se ci capiterà un nuovo game over senza averle raccolte.
Per quanto riguarda la difficoltà, avremo a disposizione una gran varietà di scelta: saranno presenti le classiche “facile”, “medio” e “difficile”, accanto alle quali sarà possibile selezionare una modalità creativa, con risorse e ricette illimitate, con o senza insetti. È possibile anche creare una difficoltà personalizzata, adattandola alle nostre esigenze in ogni suo elemento (percentuale di nemici, velocità di consumo degli oggetti, durata della barra della stamina, e così via).
Insetti per tutti i gusti
Menzione d’onore anche alle impostazioni di accessibilità: dalla modalità daltonismo, alla possibilità di farsi leggere ogni testo nel gioco, fino ad arrivare all’opzione per aracnofobici, selezionabile con uno slider su più livelli, che renderà questi spaventosi esseri ad otto zampe sempre più simili a delle sfere – senza perdere però attacchi e potenziale offensivo -.
Unica nota negativa forse va al combat system nudo e crudo. Non che abbia difetti o problemi evidenti, ma risulta estremamente sbilanciato verso le risorse: meglio sfrutteremo quest’ultime, più agevolmente riusciremo a destreggiarci tra i nemici. Ciò significa che l’abilità pura viene messa un po’ da parte, per favorire organizzazione dell’inventario ed un leggero grinding. D’altra parte, più di una volta ci siamo trovati di fronte a picchi di difficoltà abbastanza discontinui.
Il discorso è un po’ diverso per quanto riguarda il multiplayer. Grounded è giocabile online in co-op fino a 4 giocatori: l’esperienza di gioco in questo caso diventa più rilassata e semplice, soprattutto se si organizzano opportunamente per le spedizioni più impegnative.
Una lente d’ingrandimento un po’ sfocata
Il comparto artistico di Grounded brilla per quanto riguarda coesione e coerenza. Lo stile grafico a metà tra realistico e cartoon è perfetto per il mood che il gioco vuole offrire, e la colonna sonora riesce ad amplificarlo in maniera eccelsa, sprizzando sci-fi anni ’90 da tutti i pori. Purtroppo però il lato tecnico lascia un po’ a desiderare: è datato e manca una cura nei dettagli delle texture. Inoltre su console è presente un fastidioso popping, che non ci permetterà di vedere con chiarezza gli elementi più lontani.
La recensione in breve
Grounded riesce a proporre un'interessante formula, coniugando elementi survival solidi ed una proposta narrativa messa in primo piano. A sorreggerli è presente un'ottima atmosfera - complice il comparto artistico e sonoro - ed un intelligente game design. Le ottime idee di Obsidian però non riescono a brillare completamente, a causa del combat system poco rifinito, la difficoltà altalenante ed alcune sbavature tecniche.
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Voto GamesEvolution