Un nuovo brevetto depositato da Sony suggerisce che il colosso stia prendendo in considerazione dei modi per integrare gli NFT e la tecnologia blockchain nei suoi giochi su PlayStation.
Originariamente depositato lo scorso anno ma pubblicato soltanto di recente, il brevetto Sony è denominato “Monitoraggio di risorse digitali uniche nel gioco utilizzando token su un libro mastro distribuito” e rivela un possibile sistema che potrebbe essere utilizzato per tracciare la creazione, l’uso, la modifica e il trasferimento di risorse digitali create all’interno di un gioco e/o risorse create sulla base del gameplay di un videogioco. Queste risorse potrebbero anche essere monitorate dalla società, con l’obiettivo di “espandere la funzionalità delle risorse digitali associate ai videogiochi”.
Al momento molte persone coinvolte nel panorama del Web 3.0 trovano significativo possedere o utilizzare oggetti fisici unici (NFT) legati a celebrità o personaggi comunque di spessore, come sta avvenendo ad esempio nel metaverso The Sandbox con il lancio degli NFT Kuniverse, creati dal noto calciatore argentino El Kun Agüero. In molti videogiochi, ci sono già risorse digitali utilizzabili in-game, tra cui personaggi, costumi e oggetti specifici, che sono tradizionalmente fungibili perché indistinguibili l’una dall’altra. Di conseguenza, nei videogiochi tradizionali, non c’è modo di conoscere, tracciare o autenticare una cronologia di una particolare istanza di un elemento di gioco. Ad esempio, non c’è modo di differenziare uno specifico oggetto di gioco che un utente ha utilizzato per vincere un torneo da quello usato da un altro utente.
Con la tecnologia descritta nel brevetto si andrebbe a stravolgere la situazione dato che lo stesso menziona specificatamente la non fungibilità dei contenuti: “Le tecniche e le tecnologie qui descritte espandono le capacità delle risorse digitali associate ai videogiochi e dei sistemi che creano e gestiscono tali risorse digitali, convertendo le risorse digitali associate ai videogiochi da fungibili a non fungibili”.
Sony ha affermato che i sistemi e le tecnologie descritti nella sua domanda di brevetto potrebbero essere utilizzati per tracciare il ciclo di vita delle risorse digitali su diverse piattaforme hardware, comprese quelle “di un produttore diverso”, e attraverso giochi di vari publisher. Ovviamente ciò non significa che solo perché questo brevetto Sony esiste, gli NFT saranno aggiunti ai giochi PlayStation, in quanto la compagnia ha depositato in passato numerosissimi brevetti di funzionalità che poi non sono state mai introdotte. Peraltro, Sony ha recentemente lanciato un nuovo programma fedeltà gratuito chiamato PlayStation Stars, che consente ai giocatori di guadagnare premi digitali completando varie attività. Tuttavia, è stata rapida nel prendere le distanze dagli NFT, che hanno attirato critiche in alcuni ambienti.
Al momento, le società di gaming che hanno lanciato progetti NFT o stanno prendendo in considerazione di farlo includono Square Enix, Ubisoft, Konami e Sega.