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    Recensioni

    Crisis Core: Final Fantasy VII – Reunion, la recensione

    La recensione di Crisis Core: Final Fantasy VII - Reunion, con le considerazioni generali su questo ritorno.
    Andy BercaruBy Andy Bercaru13 Gennaio 2023Nessun commento9 Mins Read
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    È sempre strano viaggiare con la mente e tornare indietro di tanti anni. Cercare momenti felici, nei quali eravamo sicuramente più tranquilli, è un meccanismo di difesa che risulta “omologato” nel genere umano. Quindi, proprio per questo motivo, un’epoca che rende sereni a noi videogiocatori è quella compresa tra la prima e la seconda metà degli anni 2000. Quel preciso periodo storico è stato estremamente ricco di perle e colossi in grado di cambiare per sempre l’industria. Tra questi titani c’era anche una piccola perla chiamata PSP (ovvero PlayStation Portable) che, per molti bambini e adolescenti, è stata una vera manna dal cielo. Grazie a questo piccolo gioiello tecnologico della Sony, abbiamo avuto modo di sperimentare opere diventate oggi leggendarie come Kingdom Heart: Birth by Sleep, i vari God of War portatili e infine, Crisis Core: Final Fantasy VII.

    Tuttavia, la natura portatile di PSP, si è resa anche “proibitiva” a certi giocatori, portando una grossa fetta di mercato a non sperimentare svariate opere. Però, questa epoca moderna nella quale attualmente viviamo ci ha “dato in mano” con sempre più frequenza la possibilità di sperimentare opere del passato grazie ai Remake e alle Remastered. Essendo che Final Fantasy VII ormai sta “rivivendo” una seconda giovinezza grazie ai Remake, era impensabile per Square Enix lasciare “sulla panchina” un’opera essenzialmente fondamentale come Crisis Core.

    Quindi, eccoci qui! A distanza di quasi 16 anni, il colosso giapponese decide di regalarci una seconda possibilità nel poter sperimentare quello che fu uno dei giochi più amati della PSP, ovvero Crisis Core: Final Fantasy VII. Ma sarà bastata una “semplice” (e qua le virgolette ci vogliono tutte) remastered per tenere ancora in piedi l’eredità di questo Prequel? Gli anni saranno stati troppo duri con Crisis Core, o l’opera porta ancora avanti con fierezza la propria grandezza? Andiamo a scoprirlo, nella nostra recensione di Crisis Core: Final Fantasy VII – Reunion!

    Crisis Core: una storia (ancora) da vivere

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    Ci sono tantissime cose che si potrebbero dire su Final Fantasy VII, però solo una rimane ancora innegabile: la narrazione di questo particolare capitolo è stata emblematica per la cultura pop. Potenzialmente, il settimo capitolo della saga e il suo universo, hanno cambiato per sempre la concezione di come vedere le trame nei videogiochi, andando oltre la superficie. L’opera di Square Enix ci ha dimostrato come una narrazione con tematiche molto mature, se raccontate bene, riescono ad essere godibili sia per una fanbase giovane che per una più adulta.

    Crisis Core infatti continua a portare avanti il compito iniziale della saga, offrendo ai giocatori una storia profonda e decisamente matura. Risulterà un azzardo quello che stiamo per dire ma, il racconto di Crisis Core, tutt’oggi, risulta uno dei più tragici ed emozionanti di sempre. Ci sono diverse sfaccettature implementate nelle caratteristiche dei personaggi principali (e non solo) in grado di risuonare altamente con il contesto della nostra stessa vita. Crisis Core è una storia senza un finale felice, ma con un insegnamento da portare avanti per anni, sia nel cuore che nella mente.

    Ovviamente non vogliamo spoilerarvi niente della trama principale, ma vogliamo comunque darvi una semplice infarinatura delle vicende presenti all’interno di Crisis Core: Final Fantasy VII – Reunion. Come già detto nelle prime righe di questo articolo, la storia si presenta come un prequel agli avvenimenti visti in Final Fantasy VII. Il tutto comincia ben 7 anni prima e vestiremo i panni di un nuovo personaggio chiamato Zack Fair. Il ragazzo è un semplice SOLDIER dell’organizzazione Shinra, che ha come sogno quello di diventare un eroe della guerra. Tuttavia, le continue circostanze del mondo intorno a Zack, porteranno il ragazzo a capire che, spesso, i sogni sono solo mere illusioni. Infatti Crisis Core è proprio una morale tragica su quanto, tantissime volte, la speranza non ci salva da un mondo crudele e dal nostro destino.

    Per ovvie ragioni, preferiamo fermarci qui con l’infarinatura narrativa, lasciandovi scoprire da soli la storia che giace dietro il gioco. L’unica cosa che vi possiamo dire è che: ci saranno tantissime sorprese lungo il racconto, sia per i fan di vecchia data che quelli nuovi.

    Non solo una remastered grafica

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    Crisis Core è stato in maniera netta il precursore dei Final Fantasy Action. La deriva molto più orientata all’azione nuda e cruda piuttosto che allo stile a turni, è stata sperimentata per la primissima volta con questo specifico capitolo (ndr. sappiamo bene che Dirge of Cerberus ha provato ad intraprendere una strada simile, ma in quel specifico caso, si parla più di un Action puro che di un Action-JRPG). Questa strada intrapresa da Crisis Core non solo ha cambiato col tempo tutta la natura videoludica dei Final Fantasy, ma gran parte degli JRPG hanno dovuto escogitare metodi più “dinamici” per il loro gameplay.

    Questo ritorno di Crisis Core non varia alla base molto quando si va a parlare del puro lato ludico. Possiamo affermare che, alla matrice, il gioco è esattamente come ce lo ricordavamo nel 2007, con tutti i dovuti pro e contro. Tuttavia, Square Enix è riuscita a introdurre diversi miglioramenti, così da rendere il titolo molto più appetibile (e di facile approccio) anche alle generazioni odierne. Il primo cambiamento notabile è decisamente la possibilità di controllare al meglio la telecamera e i vari attacchi. La natura portatile di PSP ed i pulsanti in meno rendevano a tratti tutto molto meccanico. Grazie a Crisis Core Reunion, i ritmi generali del combattimento sono molto più veloci e dinamici e rendono l’esperienza decisamente meno frustrante.

    Ancora una volta, la peculiarità più interessante di Crisis Core, risulta nel suo sistema OMD (noto anche come Onda Mentale Digitale). Questa specie di Slot Machine, accompagnerà ogni nostro singolo combattimento, generando situazioni randomiche che renderà ogni singolo incontro diverso dall’ultimo. L’OMD infatti avrà la capacità di scatenare effetti casuali sul giocatore e sulle situazioni circostante, dandovi la possibilità di ricevere buff o azionare attacchi speciali molto potente, come per esempio le iconiche evocazioni. Esattamente come nel gioco originale, l’OMD risulta alquanto identico e divertente da avere come meccanica. Abbiamo apprezzato anche il fatto che, tutti i menu sono stati resi “fedeli” a quelli del recente Remake di FF7, dando un certo senso di continuità. Non che i vecchi menu fossero chissà quanto ostici da utilizzare, ma questo “restyling” svecchia decisamente Crisis Core.

    Tuttavia, non tutto il gioco risulta solo “rose e fiori”. Purtroppo qualche criticità va fatta presente, anche se non parliamo di robe esagerate. Una cosa che abbiamo notato durante il nostro ritorno su Crisis Core, è stata la forte natura “portatile” dovuta al titolo originale. Insomma ragazzi, se dal punto di vista di gameplay il tutto risulta molto liscio, certe volte ci sono un po’ troppi stacchi premeditati che spezzano il ritmo. Questa caratteristica era molto comune nei giochi nati sulle console portatili, per rendere l’esperienza di gioco molto “mordi e fuggi”, con missioni brevi o molto spezzettate. Il tutto si sente in maniera preponderale durante lungo tutta la campagna. Stessa cosa va attribuita alla serie di contenuti extra che, per quanto giusti per un titolo di natura portatile, stonano tantissimo con le dinamiche più moderne degli Action JRPG. La serie di missioni secondarie sono letteralmente tutte identiche ed estremamente corte, allungando quasi in maniera forzata la durata generale del titolo.

    A proposito di durata, va considerata nuovamente la prima incarnazione di Crisis Core e accettare le 12 ore totali della campagna (che si raddoppiano circa completando il gioco al 100%). Sicuramente per gli standard odierni e per il genere la durata potrebbe risultare molto risicata. Però, se ci ricordiamo che alla base, questo gioco nasce come uno spin off portatile, il tutto risulta molto normale e in linea con i titoli simili.

    Tecnicamente Parlando

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    Partiamo con una piccola premessa: considerare Crisis Core: Final Fantasy VII – Reunion una semplice Remastered è decisamente sbagliato. Non sappiamo esattamente del perchè Square Enix ha deciso di rendere la situazione più confusionaria del dovuto ma, il lavoro svolto dal team di sviluppo è decisamente più vicino ad un vero e proprio remake che una semplice remastered. Oltre ad aver alzato le risoluzioni e il framerate, passando dal 240p 30FPS di PSP a una risoluzione full HD (su PC anche oltre) e 60FPS, anche ogni singola texture e modello poligonale è stato rifatto da zero. Infatti Crisis Core nelle sue vesti più moderne non ha niente da invidiare nemmeno ad un titolo come FF7 Remake. Ovviamente il livello di dettaglio magari è ancora sotto quest’ultimo, però generalmente il lavoro svolto è esemplare.

    Forse le uniche cose da tenere inchiodate al concetto di Remastered risuonano nelle cutscenes e in certe animazioni. Per quanto riguarda i filmati in game, essi non sono stati “alterati” mantenendo la stessa qualità audiovisiva della controparte PSP. Funzionali, ma decisamente datati. Per le animazioni invece, siamo di fronte a certe movenze “legnose” dei personaggi che mostrano ancora le cicatrici della ormai defunta PSP. Stacchi improvvisi e movenze robotiche, fanno capire quanto all’epoca era difficile creare animazioni totalmente ottime. Non stiamo parlando di difetti monumentali, ma che decisamente si notano lungo l’avventura.

    Un’altra cosa da far notare (in positivo questa volta) è stata la voglia di registrare e mixare da zero l’intera parte audio del gioco, coinvolgendo addirittura i nuovi doppiatori che abbiamo già avuto modo di “incontrare” durante il remake di FF7. In Crisis Core possiamo dire che si è fatto un lavoro monumentale quando si parla di rifacimento generale. Proprio per questo motivo, ci viene difficile da considerare questo progetto una semplice remastered. Il lavoro svolto da Square Enix entra di diritto tra i lavori meglio svolti quando si parla di tirare a lucido le opere “datate”.

    La recensione in beve

    8.5 Nostalgico

    Crisis Core: Final Fantasy VII - Reunion ha superato senz'ombra di dubbio il peso degli anni. Con questa Remastered (che strizza più l'occhio ai Remake) Square Enix è riuscita a ridare vita ad uno dei pilastri dell'epoca PSP, concretizzando ancora una volta la continuità dell'universo FF VII, remake compresi. Se avete apprezzato il recente Remake del settimo capitolo e volete approfondire tutto quello che riguarda quel specifico universo, allora questo rifacimento di Crisis Core non può sfuggirvi. Esattamente come 16 anni fa, Crisis Core è un must buy per tutti gli appassionati degli Action-JRPG e soprattutto per gli amanti di Final Fantasy

    • Voto GamesEvolution 8.5
    • User Ratings (0 Votes) 0
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