Attesa, bramata, sognata. Nei piani iniziali di Bungie, L’Eclissi sarebbe dovuto essere il capitolo conclusione di questa lunga, tortuosa e appassionante storia di Destiny, per poi cambiare tempo dopo le intenzioni, con l’ennesima espansione, questa volta davvero finale, denominata per ora The Final Shape, in arrivo nel 2024. Questa chiuderà definitivamente la narrazione attorno la grande battaglia tra Luce e Oscurità, ma il futuro di Destiny, quale sarà?
Difficile saperlo. Possiamo perderci in chiacchiere, congetture, ipotesi e tanto altro, ma l’unica cosa buona da fare per ora è concentrarsi proprio su L’Eclissi, nuovo corposo DLC che ci porta diretti a vivere l’ultimo anno prima del gran finale e in questa recensione di Destiny 2 L’Eclissi cercherò di raggruppare ogni idea, ogni contenuto e fare una chiosa a margine di questo tassello importante per la lore quanto per l’universo dell shooter Bungie.
Destiny 2 L’Eclissi segna l’arrivo del Testimone
La narrazione riprende proprio dagli ultimi eventi stagionali, con il Testimone che arriva con le sue navi piramidali poco prima dell’orbita terrestre dove si è stazionato il Viaggiatore. La battaglia ha inizio, con i Guardiani che fanno da supporto costante, finché il Testimone con un sol colpo annienta tutto quello che si trova davanti e si avvicina al Viaggiatore che risponde con un fascio di luce intenso, carico di energia.
Il contatto tra i due crea una situazione di stallo, con il Viaggiatore intrappolato dal Testimone e lo stesso che scopre la posizione del Velo, così da ordinare al suo discepolo Calus di recarsi su Nettuno e recuperare questa antica tecnologia. Guidati da Osiride, siamo chiamati a recarci anche noi su Nettuno e impedire che Calus possa mettere le mani sul Velo, scoprendo una nuova zona, Neomuna, i suoi abitanti e la nuova e potentissima sottoclasse Telascura.
L’ennesimo reset
I dubbi iniziali, ora trovano ulteriore conferma: all’arrivo di un nuovo DLC, i contenuti di Destiny 2 cambiano drasticamente, andando ad essere ricchissimi con il susseguirsi delle stagioni, ma con l’arrivo di nuovi contenuti corposi, tutta l’organizzazione interna muta, cambia drasticamente, quasi una spazzata di scopa per far spazio a quello che verrà nei prossimi 12 mesi.
Rappresentazione di tale pensiero avviene concretamente nell’H.E.L.M., hub social che racchiude tutti gli eventi e le progressioni degli eventi stagionali. All’arrivo del nuovo DLC tutto viene cancellato e ripulito anche se ogni tanto qualcosa viene mantenuto, magari anche ascoltando il feedback dei videogiocatori. Questo è il caso dei Campi di Battaglia, fissi come eventi o inseriti nelle playlist dell’Avanguardia. Tutto il resto, fa spazio per le nuove stagioni che ci aspettiamo essere direttamente collegate agli eventi narrativi lasciati drasticamente in sospeso alla fine della campagna principale, di cui non faremo spoiler, ma confermano un timori che la community aveva avanzato negli ultimi mesi.
Un DLC ponte
Se dovessimo portare alla luce un grande difetto di questa nuova espansione è proprio quello della sua natura, da contenuto “ponte”, dunque poco appagante preso singolarmente, rappresentando un primo input di quel che verrà – si spera – nelle prossime stagione.
Anche la stessa gestione degli eventi narrativi risulta assai più povera se messa a confronto con La Regina Dei Sussurri. Necessità costruite attorno gli obiettivi finali? Probabilmente, ma con buona pace dei neomuni, tutta la parabola dei Solcanuvole ha davvero poco da raccontare, o almeno è un’introduzione piacevole, tempestiva, ma troppo sbrigativa, senza mai dare il tempo tecnico di appassionarsi davvero a questi nuovi personaggi o entità con cui entrare in contatto.
Nettuno brillante di Telascura
Neomuna è il nome della nuova zona di gioco che, tutto sommato, piace e diverte. Le attività sono varie anche se il level design non è sicuramente ispirato, quasi pigro in alcuni momenti, giocando molto di più sulla verticalità in vista dell’uso della Telascura.
Ma parliamo di questa sottoclasse, che rappresenta a tutto tondo la vera ciliegina sulla torta di questo DLC. Da quando abbiamo abbracciato il potere dell’oscurità della Stasi, la possibilità di sperimentare ulteriormente con abilità e build è aumentato drasticamente e viene quasi da pensare che Bungie nel tempo si sia sforzata si percepire il massimo feedback dai videgiocatori. Il rapporto con il Falcione ne è un esempio, nuova tipologia di arma presentata in pompa magna assieme a La Regina dei Sussurri che nel tempo ha avuto diversi problemi di bilanciamento, assieme ad un interesse generalmente molto basso da parte dei Guardiani. Il grande successo degli archi post con I Rinnegati non si è replicato, dunque l’attenzione è tutta sulla nuova e verdissima sottoclasse.
Omettendo l’utilizzo delle granata – molto probabilmente per via della stessa natura fiume della Telascura – si fa spazio ad un groviglio di cavi estendibile a nostro piacimento, usufruendone come una sorta di rampino. Proprio durante le missioni della campagna principale ci verranno proposte diverse missioni “tutorial” proprio per prendere la mano con la nuova sottoclasse che, tutto sommato, convince a tutto tondo.
Che siate Titani, Cacciatori o Stregoni, la Telascura privilegia la velocità di esecuzione e lo sfruttamento di alcuni grovigli di energia, prodotti da colpi ravvicinati di Telascura, da raccogliere e lanciare contro i nemici come fossero delle bombe a mano. Il miglior modo per prendere confidenza con la nuova sottoclasse è quella di inserirsi in tutte le playlist del gioco, che sia Crogiolo, Azzardo, o gli assalti dell’Avanguardia, pur di provare sul campo le diverse applicazioni del caso.
Una nota che si può fare è come questa sia una sottoclasse che – a primo impatto – mal si inserisce in sfida PvP, o almeno la stessa esecuzione di alcune abilità richiede contatti veloci e diretti con l’avversario. Probabilmente esternazioni del genere sono da racchiudere nel modo di giocare di ogni Guardiano, come della stessa build applicata, ma con un Titano ben predisposto sulla forza e sul potere di attacco, gli effetti positivi della sottoclasse si sono palesati tutti nel team up con altri Guardiani, piuttosto che durante gli scontri da di essi.
Engrammi e ricompense
Note di grande merito è un piacevole equilibrio nel drop: tutte le ricompense degli engrammi sono stati visibilmente rivisti, con un sistema che tende ad eliminare nel giro di poco tempo tutti gli engrammi blu, per concentrarsi sui viola, dunque armamento leggendario, in pari al livello luce, alla ricerca di armature o armi con perk diversi e meglio ottimizzati.
Che poi Destiny 2 non ha mai avuto grossi problemi di bilanciamento, ma gli utenti spesso e volentieri lamentavano la presenza di troppi e inutili engrammi blu, ostacoli importanti per la corsa al level cap per affrontare ogni nuova sfida o contenuto di Destiny 2.
L’endgame de L’Eclissi invece presenza le ovvie defezioni per via del reset generale delle attività, ma questo si registra solo nelle attività precedentemente presenti nelle stagioni passate, come scritto poco sopra. Di attività generali ce ne sono a iosa, a mancare sono proprio quelle legate all’endgame della stessa espansione – con diverse quest per approfondire gli eroi di Neomuna – mentre per il resto dei contenuti è sempre importante passare dall’H.E.L.M., vero tavolo di guerra per tutti gli eventi stagionali, ancora una volta, luogo da frequentare spesso per rimanere aggiornati con la lore e l’attività di gioco più intense e appaganti (in termini di engrammi e ricompense, chiaramente).
La recensione in breve
Destiny 2 L'Eclissi è un ponte che ci porta al gran finale dello shooter Bungie. Ad ogni nuovo grande aggiornamento, l'equilibrio dei contenuti è sempre precario, tra tanti dubbio e la ricerca di conferme. Tra queste c'è sicuramente la Telascura, capace di regalare diverse ore nel gestire e costruire la migliore build. Per il resto, siamo costretti ad attendere l'evoluzione delle prossime stagioni.
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Voto GamesEvolution