A quanto pare alcuni eroi difficilmente perdono interesse nel tempo e Indiana Jones, storico professore archeologo interpretato al cinema da Harrison Ford, ne è un chiaro esempio, dato proprio in questi giorni è di nuovo nelle sale cinematografiche mondiali con Indiana Jones e il Quadrante del Destino.
Come anche che il successo delle avventure al cinema si ripercuota in qualche modo anche nell’industria videoludica, nel caso in cui le ispirazioni nella progettazione e programmazione di alcuni videogiochi sono palesi e ricche di sperimentazioni, che non nascondono gli omaggi e cercano di sfruttare gli stilemi classici (avventura, azione e carisma del personaggio) per confezionare titoli di tutto rispetto nel panorama. Eccoci dunque con una serie di cinque giochi che prendono forti ispirazione da Indiana Jones.
Tomb Raider
Il franchise di Tomb Raider è un capitolo importante della storia dei videogiochi. Che siano i primi storici capitoli o il recente lavoro di reboot, la avventure di Lara Croft non hanno bisogno di alcun tipo di presentazione, con un’ispirazione fortemente radicata nelle avventure del personaggio ideato da Steven Spielberg e George Lucas.
Tantissimi livelli da affrontare che ricostruiscono diverse parti del globo, avventura e azione, la ricerca di preziose reliquie e un pizzico di fantastico tra miti, leggende e pseudo-magia che non guasta mai. In particolare, nella recente trilogia reboot, dove segnaliamo Rise of the Tomb Raider come il capitolo migliore, l’attenzione sulla spettacolarità di alcune azioni assieme all’adrenalina pulsante, rendono il pacchetto ludico non solo funzionale e divertente, ma utile a rimarcare la potenza iconica di questo personaggio, che se trattato a dovere, riesce a superare indenne le mode, il tempo e le generazioni di appassionati che si susseguono.
Uncharted
Nathan Drake è una vera e propria icona PlayStation, inutile negarlo e forse neanche Naughty Dog si sarebbe aspettata un feedback così numeroso e fedele da parte del pubblico all’uscita del primo Uncharted, che è proseguito poi con altri due titoli che sono andati a comporre un’ideale trilogia a cui ha seguito anni dopo un quarto capitolo, potenziato visto l’hardware di PlayStation 4, per chiudere – momentaneamente? – le avventure di Nathan Drake.
Gli ingredienti sono gli stessi: la ricerca di tesori perduti, le avventure pregne di adrenalina assieme a una buona dose di esplorazione e fasi shooting. La formula del quarto capitolo aumenta esponenzialmente tutte queste fasi, consegnando all’utente un prodotto preciso, corposo e divertente. Uncharted e Nathan Drake sono veri figli illegittimi di Indiana Jones.
Indiana Jones
Bene al cinema e forse bene anche nel settore videoludico? Con un nuovo titolo in sviluppo presso Bethesda, non sono mancati i titoli dedicati all’archeologo in oggetto, passando da avventure punta e clicca storiche come Indiana Jones and the Fate of Atlantis, alla trasposizione in 3D con Indiana Jones e la Macchina Infernale, per poi seguire con i capitoli più “recenti” e al tempo stesso quelli più dimenticabili, ovvero Indiana Jones e la Tomba dell’Imperatore (2003) e Indiana Jones e il Bastone dei Re (2009), entrambi timide operazioni che possono entrare facilmente nel cuore degli appassionati, ma che ludicamente non rendono giustizia alla portata del franchise in oggetto.
Chiaramente ora le attenzioni sono tutte rivolte al nuovo Indiana Jones in lavorazione, che con il budget giusto e – paradossalmente – le giuste meccaniche riprese da un Tomb Raider o un Uncharted, il risultato finale potrebbe far ingolosire non solo gli appassionati, ma anche tutti i videogiocatori in cerca di avventure dinamiche e piene di ritmo. Lo studio c’è, il personaggio e relativo carisma anche, ora dobbiamo solo vedere i risultati.
Star Wars Jedi
Un franchise estremamente recente che sembra aver però intrapreso senza mezzi termini, la via della Forza certo, ma anche quello dell’avventura. Cal Kestis non solo si adopera in azioni spettacolari con la sua spada laser, ma si avventura in tombe, le esplora, raccoglie oggetti, sconfigge nemici e si arrampica un po’ ovunque.
Probabilmente i due franchise, quelli di Star Wars e Indiana Jones, condividono poco (se non il nome di George Lucas), ma indubbiamente hanno in comune il grande senso dell’avventura che ha reso in buona parte sia il successo di Star Wars Jedi: Fallen Order che Star Wars Jedi: Survivor. Ad oggi questo franchise d’avventura immerso nel mondo di Star Wars è l’esempio più vicino, in termini di meccaniche e tecniche di gioco, con cui si può immaginare un nuovo titolo dedicato a Indiana Jones. Chissà che qualcuno ci ascolti e comunque anche in termini di carisma Cal Kestis ha moltissimo da dire.
Temple Run
Probabilmente lo avete eliminato dalla memoria, ma se vi fate un giro negli store mobile, l’applicazione è sempre lì, pronta per essere scaricata, giocata e via tutti di corsa.
Temple Run è stato un po’ il titolo che ha sdoganato il gioco mobile nei suoi albori, con una formula praticamente ridotta all’osso e reiterata all’infinito, battendo record su record.
Di base però c’è il concept dell’avventura in tempi da cui scappare, inseguiti da mostri feroci, dopo aver recuperato sacre reliquie. Certo l’aspetto narrativo per un mobile game di questo calibro è davvero una forzatura estrema, ma regala comunque un buon contesto, utile a scegliere Temple Run al posto di un Crash Bandicoot che oltre a darsi alla fuga da un sasso gigante, il buon Crash fa davvero poco.