Il quarto capitolo di John Wick, finalmente nelle sale cinematografiche, si lascia alle spalle alcune vesti da solido thriller action per abbracciare una forma totalmente inedita, inebriata di icone, sequenza dalle grandi coreografie e la volontà di arrivare ad uno nuovo status di vera e propria mitologia cinematografica.
Con un worldbuilding preciso e alcuni personaggi ricchi di stile e feticci estetici, in più di un’occasione viene facile pensare che la forma del videogioco sia un medium da cui il franchise di John Wick ha facilmente attinto le mani per costruire questo mondo segreto di assassini della Gran Tavola, ecco dunque per voi quelli che riteniamo essere 5 videogiochi di azione per sentirsi come John Wick, tra pallottole, azione e immagini patinate.
1. Hotline Miami
Follia, telefoni che squillano, una devozione al Cinema di Martin Scorsese e la follia che si mescola al sangue delle vittime e relative corpi martoriati come scia del nostro passaggio. Hotline Miami è la sublimazione della violenza estetica in forma di pixel art. Violento, difficile, ma anche estremamente tecnico. Siamo un individuo che viene assoldato da figuri misteriosi tramite contratti telefonici. Maschera di un animale sul volto, ci rechiamo sul luogo indicato per fare una strage.
C’è sempre un motivo, ma in quel momento siamo inebriati delle pallottole e delle sparatorie violente. C’è anche un sequel, Hotline Miami 2 a cui manca un terzo capitolo che la rete chiede da tempo a gran voce.
2. John Wick Hex
Non avete letto male, c’è esattamente un videogioco a tema John Wick, con licenza ufficiale. Diciamo che il risultato non è dei migliori, dal momento che la struttura ludica si abbandona a uno stile quasi da strategico a turni dove bisogna ben organizzare tutte le mosse, incasellando colpi letali, acrobazie e altri feticci dal gran gusto coreografico.
Buono per gli appassionati, ma indubbiamente da una licenza quale John Wick ci si sarebbe aspetto un lavoro con tendenze più frenetiche e pregne di adrenalina, ma il risultato tutto sommato è soddisfacente, con un lavoro portato a termine da un piccolo team con poche risorse, ma tante idee.
3. Max Payne
L’hard boiled che si fa videogioco. Gli europei di Remedy che giocano a fare il neo noir americano. In vista dei futuri lavori si remake già annunciati, Max Payne è la classica gemma di inizio 2000 che ha lasciato tutti a bocca aperta.
Il bullet time quando ancora non era moda abusarne ovunque, una trama ricca di linee di dialogo, colpi di scena, un personaggio carismatico consumato dal fuoco della vendetta, nemici riempiti di piombo e bocche da fuoco che cantano la sinfonia perfetta. Assieme ai due sequel, Max Payne ha segnato in modo indelebile il genere neo noir dei videogiochi.
4. Superhot
Un luogo astratto, bianco, minimale. Un’arma e alcuni nemici in rosso. La grammatica di gioco di Superhot è estremamente semplice: il tempo procede in avanti solo quando noi ci muoveremo nella stanza. Rimanendo fermi, tutto sarà rallentato in modo estremamente preciso, abbastanza per calcolare le nostre prossime mosse ed evitare proprio quella pallottola che procede spedita – lentamente – con dietro una scia rossa.
Da soli contro decine di nemici, il tempo dalla nostra parte come unica arma di esecuzione precisa e innumerevole tentativi per uscirne vincitore. Superhot nel tempo si è sempre contraddistinto come un indie dal grande divertimento e sperimentazione.
5. The Hong Kong Massacre
Più vicini a Max Payne e Hotline Miami di quel che non si possa immaginare, anzi, è stato proprio Hotline Miami ha dare il via a questo sottogenere di giochi con visuale dall’alto, estremamente violenti, patinati e feroci.
Seguendo la scia di pellicole hard boiled, qui siamo nei panni di un poliziotto in cerca di vendetta, e in un territorio quale quello orientale, la Triade diverrà oggetto del nostro massacro come facilmente suggerisce il titolo. Veloce, ipercinetico ed estremamente divertente, altro candidato da affiancare alle gesta di John Wick.