Con l’uscita di Persona 4 Golden e Persona 3 Portable il catalogo degli spin off della serie Shin Megami Tensei disponibile su Game Pass e console di ultima generazione si è ulteriormente ampliato. Alle 100 e passa ore di gioco necessarie per portare al termine Persona 5 Royal se n’è aggiunto un quantitativo non indifferente. Il che, contando che il tempo è una risorsa limitata, porta a porci un complicato quesito: quale giocare? Da dove iniziare? Dove investire le proprie sessioni di gioco? Ed ecco il motivo di questo articolo, spiegarvi le differenze tra questi giochi, e guidarvi al meglio nella scelta della vostra prossima avventura.
Persona 5 Royale: i nobili intenti dei Phantom Thieves
Partiamo dal nostro caposaldo: Persona 5. Persona 5 Royal è la versione completa dell’opera scritta da Katsura Hashino, con un’espansione alla storia e vari contenuti aggiuntivi che sarà possibile scoprire fin da subito. L’operazione è simile a quella fatta per molto tempo nella serie Pokémon con il terzo titolo (come ad esempio Pokémon Smeraldo o Pokémon Platino), ma nel caso di Persona 5 ci troviamo di fronte ad una campagna aggiuntiva di ben 30 ore, che introduce nuovi personaggi e nuovi colpi di scena.
Persona 5 Royal è un ottimo portale d’ingresso nella serie per i neofiti, sia nella sua versione next gen (su PC l’esperienza è più fluida che mai, e sfonda il limite dei 60 fps) che nella sua edizione portatile su Nintendo Switch. Politica, critica alla società contemporanea, psicologia, demoni si uniscono in un JRPG che sprizza qualità da tutti i pori, con dei personaggi che riusciranno a farci innamorare ed una storia ricca di colpi di scena.
Persona 4 Golden: il serial killer di Inaba
Ma facciamo un passo indietro. Persona 4 Golden. Come mai se ne sta parlando così tanto? Come mai è uscito solo ora in italiano su Game Pass? Persona 5 è stato un trampolino di lancio per la serie, che fino a qualche anno fa era sì, di successo, ma che era passata in sordina qui in occidente. Da qui la decisione di ripubblicare i vecchi titoli, con qualche svecchiata, sulle console moderne.
Persona 4 Golden, come Persona 5 Royal, è la versione “definitiva” di Persona 4. Il gioco uscì nel 2013 sulla sfortunata PS Vita, rivelandosi fin da subito uno dei migliori titoli sulla portatile Sony. Come potrete immaginare, anche qui parliamo di un’espansione alla storia principale, personaggi nuovi, bilanciamenti e comodità aggiuntive, ed altre piacevoli aggiunte.
Ma veniamo al succo: varrebbe la pena di approcciare la serie con Persona 4 Golden? Assolutamente sì: non essendo i giochi della serie consequenziali la scelta starà sostanzialmente a voi. Ma vediamo delle peculiaretà di questo titolo.
Persona 5 Royal approfondisce il mondo delle relazioni tossiche, dell’abuso di potere e della corruzione. Di conseguenza i boss saranno dei (pre)potenti, a cui il nostro party, i Phantom Thieves, dovranno far comprendere ed ammettere i crimini. Persona 4 si basa invece sulla psiche del singolo: all’interno dei dungeon (qui generati casualmente) dovremo affrontare le ombre dei nostri compagni, e salvarli prima di tutto da loro stessi, prima che dal serial killer che minaccia la città di Inaba.
Infine, giungiamo a Persona 3 Portable, la cui riedizione tocca un tasto dolente.
Persona 3 Portable: discesa nel Tartaro
Persona 3 infatti, a differenza di Persona 4 e Persona 5, non ha mai ricevuto un’edizione “definitiva”, bensì due edizioni espanse. Parliamo di Persona 3 FES (uscito qui nel 2008 su PS2) , che aggiungeva varie migliorie ed un’espansione stand-alone, e appunto Persona 3 Portable (uscito nel 2010 su PSP), che poteva vantare di una protagonista femminile, con link sociali, interazioni diverse e la possibilità di controllare singolarmente ogni membro del party (cosa possibile in Persona 4 e Persona 5, ma non nelle altre versioni di Persona 3). Il problema fu che, a causa dei limiti di archiviazione degli UMD (il supporto fisico di PSP), Persona 3 Portable dovette essere privato di molti elementi: cutscenes animate e soundtrack furono tagliate e degli scenari relativi ai social links passarono dal 3D al 2D (in stile punta e clicca).
Purtroppo la recente riedizione di Persona 3 Portable ha sopperito solo in parte a queste mancanze. Attualmente quindi non esiste una versione definitiva di Persona 3, che ad oggi è il titolo della serie più cupo ed inquietante, con il suo affrontare a testa bassa temi come morte e depressione. La soluzione? Godersi la storia della protagonista femminile, recuperare una copia di Persona 3 FES sulla quale la community di modder lavora senza sosta (sono presenti mod per l’alta definizione ed altre aggiunte molto comode), o sperare in un remake definitivo del titolo. Cosa che in verità non è totalmente impossibile, visti i rumor che girano di questi tempi…
Tutt’e tre? Tutt’e tre.
Speriamo con questo approfondimento di avervi schiarito un po’ le idee sulla serie Persona. Che abbiate deciso di entrare a far parte dei Phantom Thieves, farvi un giro ad Inaba, o avventurarvi all’interno del Tartaro, non ci resta che augurarvi buona fortuna…