Dobbiamo in parte rassegnarci all’evidenza: la BioWare di adesso non è più la BioWare di ieri e dopo due flop consecutivi (Mass Effect: Andromeda e Anthem) lo studio, nonostante si sia rimesso subito al lavoro su due progetti idealmente enormi quali Dragon Age: Dreadwolf e un nuovo capitolo di Mass Effect, sta passando il suo periodo più buio.
Le recenti dichiarazioni del general manager Gary McKay lasciano poco all’immaginazione e nonostante gli incoraggiamenti, la mossa di licenziare 50 dipendenti da BioWare, getta un’ulteriore nube oscura sulla studio in oggetto come nei progetti in cui è impegnata e liberarsi di risorse attive, non è certo un buon segnale per il calendario di sviluppo di un gioco, figurarsi due titoli così importanti.
Licenziamenti in BioWare
La notizia è stata data dallo stesso general manager attraverso una nota, il quale McKay si dice consapevole della situazione non rosea e che questa mossa è risultata necessaria per mantenere gli standard di produzione alti e mantenere i bilanci in positivo. Ricordiamo che questa manovra in parte rientra in un’ottica di tagli già fatta partire da Electronic Art, con la stessa che a inizio anno si era adoperata per il licenziamento del circa 6% del suo personale, assieme alla cancellazione di diversi progetti già avviati.
Seguiremo con attenzione l’evolversi di questa spiacevole situazione, sperando che l’industria non adoperi altre manovre che porteranno studi e publisher a dispensare nuovi e temibili tagli al personale.