L’adolescenza ha da sempre avuto un suono, un odore ed un gusto tutto suo. Poche opere sono riuscite a racchiudere questo momento difficile quanto magico e Life is Strange rientra in quei piccoli miracoli videoludici che, spuntati dal nulla, sono riusciti a restituirci una sensazione ed emozione sensoriale che non credevamo di poter rivivere a dispetto della nostra età adulta.
Dopo le remastered di Life is Strange e Life is Strange Before the Storm, finalmente queste due avventure arrivano anche su Nintendo Switch e in questa recensione di Life is Strange Arcadia Bay Collection vedremo pregi e difetti di questa conversione di due giochi che hanno appassionato il pubblico di tutto il mondo.
Due giochi, stessa emozione
Sono passati ben otto anni dal primo Life is Strange. Otto anni in cui abbiamo avuto modo di giocare un prequel dello stesso e due sequel. Tutti capitoli slegati che hanno raccontato dall’inizio alla fine una storia, contornata da un elemento soprannaturale che ha reso “strana” l’adolescenza di questi e altri protagonisti.
Il pregio di questo fortunato franchise è stato, senza ombra di dubbio, l’immedesimazione globale nelle avventure narrate. Utilizzando un format che strizza l’occhio al mondo seriale delle serie tv, in special modo alla pubblicazione iniziale del gioco per capitoli, la grammatica narrativa di Life is Strange si è sempre composta di stilemi classici del genere: ragazzi, scuola, problemi di amore come di conflitto. Magari mettendoci dentro anche un crimine che si traduce nella classica violenza che il mondo degli adulti ha verso i più giovani, tra giochi di potere e soprusi. Ma non mancano i sogni, le speranze e il confronto difficile con i genitori, pianeta incomprensibile mentre gli ormoni dei protagonisti corrono all’impazzata e si esibiscono in atteggiamenti non sempre contenuti.
Insomma, il quadro è sempre stato dei più classici, eppure con le giuste pause, una regia attenta e una scelta musicale mai banale, azzeccata a incorniciare momenti emozionali intensi, tutto questo ha coronato un matrimonio di stile ed esecuzione impeccabile, tanto da far iniziare il passaparola e rendere Life is Strange ad oggi un marchio riconoscibile e di grande valore.
Una collection che suona bene…
Effettivamente, tra le tante piattaforme, mancavano le avventure di Max e Chloe su Nintendo Switch ed ecco arrivare a fine settembre la Arcadia Bay Collection, collezione – sia in fisico che in digitale – delle avventure delle stesse ragazze, ottimizzate e riviste per la conversione su Switch, che ne mantiene la magia pur creando qualche inciampo tecnico. L’esecuzione dei due giochi, su un hardware comunque non più di ultimo grido è tutto sommato soddisfacente. I poligoni sono brillanti e fluidi, il lavoro sul sistema di illuminazione è stato ben rivisto regalando nuovi scorci illuminati con maestria e le avventure delle due ragazze beneficiano di colori e suoni impeccabili.
Proprio il sonoro ha ricevuto un upgrade di grande rilievo. Mai come in altre occasioni il consiglio è quello di procurarsi il miglior set di cuffie da collegare alla Switch così da beneficiare di rumori amplificati e un’esecuzione delle tracce sonore che avvolgono il videogiocatore come una coperta a 360°. Un’esperienza sicuramente non nuova ma si tratta di una miglioria di peso che rende galvanizzante tornare a giocare un’avventura che pensavamo di aver assorbito in ogni suo poligono.
…ma è terribilmente lenta
Purtroppo l’esperienza su Nintendo Switch è minata da una serie di problemi tecnici di svariata natura, che possono portare facilmente al tedio. Partiamo dai tempi di caricamento assolutamente non più giustificati nel 2022, con il timer che supera in modo abbondante anche i 20 secondi di attesa. Questo avviene in pochi e soppesati momenti, dove il software richiedere un’esecuzione ed elaborazione dati maggiore, ma quello schermo nero tirato a lungo porta facilmente a pensare che il gioco si sia improvvisamente bloccato. Oltre a questo, come ben saprete, in Life is Strange l’esplorazione è fondamentale e su Switch diventerà un’impresa titanica e ostile in quanto tutto viene eseguito da una telecamera che non sempre risponderà attivamente ai comandi, con un notevole ritardo tra input e azione, mentre la stessa si incastra in momenti totalmente inspiegabili.
L’ultimo appunto esula l’esecuzione tecnica, ma si inserisce in un contesto di fruizione dello stesso gioco: Life is Strange è sempre stato un titolo che ha necessitato del giusto tempo per tessere la propria trama, beneficiando di momenti lunghi di silenzi, elementi fondamentali per contraddistinguere il valore drammaturgico dell’opera.
Su Switch, questa magia viene un po’ meno giacché tendenzialmente, escludendo l’utilizzo da home console, il fattore portatile annienta questo senso di continuità. Il giocatore casual che metterà spesso in pausa rimandando la fine del capitolo, difficilmente riuscirà a godere di una storia che ha sempre richiesto attenzione e un’apertura sensoriale da parte del videogiocatore. Insomma, il voto in calce è da contestualizzare al massimo della forma: i giochi sono ancora oggi ottimi ma la conversione su Switch non rende assolutamente merito. Peccato.
La recensione in breve
La tanto attesa Life is Strange Arcadia Bay Collection, lavoro svolto in esclusiva per portare il franchise di Life is Strange su Switch gode di un sistema di illuminazione e di potenza sonora rivisitata e ottimizzata, ma l'esecuzione del software vive l'incubo di molteplici problemi, tra rallentamenti e una telecamera che non funziona bene. Difficile godersi appieno le emozionanti avventure in questa veste portatile e piena di difetti tecnici.
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Voto GamesEvolution