Per il popolo di videogiocatori il tempo è un elemento fondamentale. Spesso, l’attesa di un prodotto ci porta a svariate strade, dandoci gigantesche soddisfazioni o disastrose delusioni. Infatti, già solo in questi ultimi 20 anni, abbiamo assistito a situazioni dove l’attesa si è rivelata crudele. Il cosiddetto “Development hell” (ndr. inferno dello sviluppo che spesso viene associato alle opere che spariscono senza traccia) è decisamente una costante quando trattiamo il mondo videoludico e, svariate opere, sono sprofondate in questo inferno per diversi motivi. Tuttavia, la fatalità più grossa spesso viene creata dai prodotti che riescono in qualche modo a liberarsi da questo “inferno”, ma che non riescono in alcun modo soddisfare l’attesa. Con Like a Dragon: Ishin! sicuramente non si può tirare in ballo il Development Hell, ma anche qui l’attesa è stata decisamente faticosa per molti di noi.
Come detto poco sopra, Ishin non è decisamente da associare (in maniera diretta) alla terminologia sopra menzionata. Infatti, il prodotto SEGA/RGG Studio uscì in tempi consoni e senza marchiati problemi. Ma allora, perchè poco sopra abbiamo tirato in ballo “l’attesa lunghissima”? Semplicemente perchè, il gioco non si è mai fatto vedere fuori dalle terre nipponiche prima di oggi. Ebbene si! Per poterci mettere le mani sopra questo spin off della saga di Yakuza (adesso conosciuta come Like a Dragon), i giocatori non nipponici hanno dovuto aspettare ben 10 anni! Assurdo, vero?! Ma tutta questa attesa ne sarà valsa, o Like a Dragon: Ishin! si prenderà la nomea dell’ennesimo titolo uscito male dal “Developmente Hell”? Andiamo a scoprirlo nella nostra recensione del gioco.
“Ma tu non sei Kiryu?!”
Ci sono decisamente due cose che la saga di RGG (ndr. Like a Dragon da noi) non sbaglia mai: la sua struttura narrativa, quasi sempre interessante e molto coinvolgente e il suo gameplay. Anche con questo spin-off, Like a Dragon non delude, offrendoci una storia decisamente diversa da quanto visto con la saga principale, ma non per questo meno interessante. Con Ishin ci spostiamo nel tardo periodo Edo (1853-1876), abbandonando il Giappone dei giorni nostri. Il contesto giustamente si sposta da una moderna storia criminale, dove la Yakuza domina le strade della terra del sol levante. Infatti, l’incipit di Ishin pur rimanendo solido sulle sue filosofie, ci mette nei panni di uno specifico ronin, ovvero Sakamoto Ryoma. Questa figura nota nella storia nipponica sarà il fulcro di tutte le vicende narrate in Like a Dragon: Ishin!
Esattamente come nella saga principale, Ishin propone una storia matura dove la brama per il potere porta l’essere umano ad abbandonare la sua umanità. Il racconto inoltre ci lascia diverse morali sulla vita e sul concetto di “vendetta”. Per darvi un piccolo incipit vi basta sapere che Ryoma verrà immischiato in una serie di tragedie, che lo porteranno a cercare vendetta per lavarsi l’onore e vendicare le persone a lui care. Ma, come ogni singolo racconto della saga RGG, anche questo Ishin si rivela pieno di colpi di scena e soprese non scontate. Tuttavia, dobbiamo precisare una cosa: anche se il gioco offre un racconto più che soddisfacente ed interessante, Ishin non riesce a superare certe storie viste nella saga principale o in altri spin off (come per esempio Yakuza 0 o il recente Lost Judgement).
Ma al di fuori di queste piccole “pecche”, c’è relativamente poco da criticare quando si parla della narrazione di Like a Dragon: Ishin! Ancora una volta, i ragazzi di RGG Studio riescono a consegnare ai fan (e non solo) una storia solida, interessante e soprattutto degna di far parte di una saga ormai riconosciuta come quella di RGG.
Samurai Western
Come abbiamo menzionato poco sopra, una delle cose che la saga di Yakuza non sbaglia praticamente mai, è la sua parte puramente ludica. Anche se stiamo parlando di una saga con quasi 20 anni di storia alle spalle, RGG Studio ha sempre saputo mantenere la formula di gioco coinvolgente e divertente. Con Ishin torniamo ancora una volta ai fasti action della serie, lasciando in disparte il sistema a turni della più recente adorazione del gioco. Infatti, Like a Dragon: Ishin! sarà molto più vicino al cuore dei fan amanti dei primissimi capitoli della saga, piuttosto che del “recente” Yakuza: Like a Dragon. In Ishin, il gioco ci fornirà ancora una volta una serie di mosse e stili specifici per fare fuori i vari nemici. La peculiarità di questo capitolo però sta nel suo forte utilizzo di armi bianche e da fuoco. Infatti, avendo il controllo di un sperimentato spadaccino, metà dei nostri stili di combattimento includeranno un’affilata katana. Al di fuori di questa tipica arma bianca dei samurai, il nostro Sakamoto Ryoma sarà in grado di maneggiare anche una pratica pistola, che terrà a bada i nemici. Però, per non dimenticare i fasti action dei Yakuza più vecchi, i giocatori avranno modo anche di usare i pugni di Sakamoto, per far fuori i nemici come nei vecchi capitoli della saga. A condire questi 4 stili di combattimento, ci sarà anche un sistema “card based” che ci darà la possibilità di utilizzare folli poteri speciali. Non staremmo ad entrare nel dettaglio in quanto, queste specifiche skill sono belle da scorprire!
Anche se questi 4 stili di combattimento ci sono sembrati più che divertenti da usare, spesso ci siamo imbattuti in delle criticità. Una delle prime consta nel fatto che, un’arma da fuoco rovina non di poco l’equilibrio generale del gioco. Avere questa pistola che fa fuori i nemici da distanze impressionanti, renderà subito il nostro personaggio “overpowered”. Proprio per questo motivo, questo specifico stile sarà potenzialmente il meno usato dai giocatori, in quanto porterà velocemente alla noia. Una seconda criticità sta nella curva di difficoltà. Non fraintendeteci, la saga di RGG si è sempre mantenuta su livelli medio-alti quando si va a parlare di difficoltà generale. Tuttavia, in Ishin, la curva di difficoltà tende ad essere molto caotica portandovi a situazioni a dir poco frustranti (specie nelle esplorazione dei dungeon).
Ma al di fuori di queste piccole macchie, Like a Dragon: Ishin! è un gioco decisamente solido. La mole di attività secondarie, il mondo di gioco vivo e soprattutto la durata più che ottima, rendono Ishin un must-buy per gli appassionati della saga e per gli amanti degli Action-Adventure/JRPG.
Tecnicamente Parlando
Like a Dragon: Ishin! da un punto di vista puramente tecnico è decisamente strano da inquadrare. Anche se stiamo parlando di un full Remake di un gioco uscito nel ormai lontano 2014, tutto questo “revamp” grafico non sempre sembra aver aiutato il risultato finale. Decisamente stiamo parlando di un prodotto ben limato sotto tantissimi punti di vista. I modelli dei personaggi sono curati in maniera quasi maniacale, le animazioni sono state ottimizzate e la risoluzione ed il framerate sono stati potenziati. Però, qualche piccola pecca che include le texture dell’ambiente, qualche pop up un po’ troppo frequente e generalmente un Unreal Engine che non sempre splende, ci lascia con un Ishin a metà tra un gioco Next-Gen e uno ancora old. Per carità! Il tutto è molto accettabile, in quanto, Like a Dragon: Ishin! non nasce con l’intento di essere un prodotto Next-Gen only. Però, se siete tra quelli appassionati che cercavano un Yakuza Next Gen, allora dovrete aspettare ancora.
La recensione in breve
Like a Dragon: Ishin! non è decisamente il gioco che cambia la matrice generale della serie. Tuttavia, questo specifico spin-off non può mancare dalla vostra collezione, specie se amate la serie di RGG. Anche se i personaggi, l'ambientazione e generalmente l'arco narrativo è ben diverso da quanto visto nella saga, Like a Dragon: Ishin! non macchia minimamente l'eredità lasciata dai giochi Yakuza precedenti. Tra un combat system ancora valido e divertente (anche a distanza di anni) e una storia di ottima fattura, Ishin è il gioco perfetto in attesa dei capitoli canonici della saga.
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Voto GamesEvolution