Se amate gli strategici simulativi, apprezzate i giochi manageriali e guardate al Medioevo come un’era cupa ma estremamente affascinante, Lords and Villeins è perfetto per voi. Sviluppato da Honestly Games e pubblicato da Fulqrum, esce dalla fase di Early Access su PC per offrire un’esperienza in pixel art tutt’altro che semplice, alla quale approcciarsi è intricato ma davvero appagante. Quello che sembra uno spensierato city builder dall’estetica simpatica, è in realtà un labirinto di decisioni difficilmente visibile in un titolo appartenente a questo segmento. Scopriamolo nel dettaglio, dunque, con la recensione di Lords and Villeins.
Un sandbox medievale come si deve
Il modo più semplice per riassumere Lords and Villeins è immaginando un mix tra Rimworld, Prison Architect e Stardew Valley. Dai primi due riprende palesemente la grafica e il game design, mentre si avvicina al terzo per la componente simulativa più approcciabile. Non si deve, infatti, gestire ogni singolo personaggio come nell’oramai iconico titolo di Ludeon Studios, bensì le famiglie nel loro insieme. Dopo avere personalizzato il proprio Signore – o la propria Signora –, il gioco ci accoglie con un tutorial davvero completo e, pertanto, lungo e forse estenuante. La natura sandbox e i rischi derivanti dalla libertà di gioco si palesano in una guida della durata di diverse ore. In essa, si comprenderanno le basi per la creazione di un villaggio ben funzionante.
La prima fase chiave illustra la definizione delle aree di proprietà delle singole famiglie, ciascuna con le sue mansioni: avremo pescatori, contadini, silvicoltori, ma anche baristi, mastri birrai e artigiani, ognuno con le sue richieste al fine di vivere bene e lavorare meglio. Potrebbe sembrare un approccio istintivo, ma non lo è. Strutturare il villaggio in maniera tale da renderlo piacevole da vedere e ben suddiviso può diventare complesso a seconda della scrupolosità del giocatore, ma soprattutto a seconda della mappa generata proceduralmente. Un’ambientazione ostile, difatti, può rendere ardua la creazione di una fattoria in grado di coltivare verdure a sufficienza, dando vita a un surplus non desiderato di legname o, magari, di pescato.
La preoccupazione delle fasi iniziali viene meno quando si inquadrano le meccaniche dell’economia di gioco: dopo avere donato un ammontare di risorse iniziali sufficienti a costruire case complete di mobilio per i villeins, il Lord (il giocatore) dovrà prestare molta attenzione a come si evolverà la città, distribuendo la ricchezza in maniera omogenea affinché tutto il villaggio possa fiorire. Lords and Villeins a questo punto si trasforma quasi in un incubo per chi si sta ancora addentrando nel genere dei simulatori/manageriali. O magari in un sogno per chi ama gli elementi micro-gestionali. Bisogna decidere se concedere o sottrarre risorse alle famiglie, come tassare certi beni e di quanto tassare la produzione di contadini e artigiani, o magari donare loro beni essenziali per sopravvivere, optando poi per la compravendita con le carovane dei commercianti itineranti.
La quantità di menù accessibili è disarmante e, purtroppo, non sono così facili da navigare. In primis, si nota una selezione di font non sempre leggibili e di dettagli minuscoli nell’interfaccia utente. Questi elementi, abbinati alla mole di impostazioni per ciascuna schermata, rendono Lords and Villeins ancor più articolato di quanto non lo sia già. Insomma, è un’avventura in tutto e per tutto, nel bene e nel male.
Serve più equilibrio
Alla conclusione del tutorial, immergersi nella vita del villaggio è naturale e divertente nei suoi difetti e nella sua complessità. Allontanarsi dai normali giochi simulativi che riempiono il mercato su PC è una mossa che gioca a favore di Lords and Villeins. La contorta missione di assicurarsi il benessere degli abitanti del villaggio e l’espansione continua dell’economia locale distoglierà lo sguardo degli iniziati al genere. Eppure, costituisce al contempo un vero e proprio canto di sirena pronto ad attirare anche i giocatori più temerari.
Trovarsi smarriti dopo avere padroneggiato le basi è sorprendentemente gradevole e, nonostante i numerosi problemi che possono seguire una singola decisione errata, ci si troverà sempre volenterosi di rendere la propria città medievale la migliore di questo misterioso universo. Ogni stagione e ogni anno presenteranno ostacoli difficili da superare, da un raccolto inadatto alle esigenze dei villeins a un ammontare di tasse pronto a svuotare la nostra cassa. Le richieste del Re, esterno alla nostra cittadina, vanno esaudite al fine di migliorare il rapporto con lui e la reputazione del nostro Lord. Ciò può portare a vantaggi interessanti, con molteplici favori che si potranno richiedere alle famiglie della capitale. Inoltre, altri nuclei famigliari potrebbero richiedere l’ingresso nel villaggio, contribuendo alla sua crescita.
Con così tante mansioni e una continua mutazione delle condizioni dei villeins, non si resta mai senza attività da seguire e svolgere con estrema cautela. Questo è il vero punto di forza del titolo, ma anche il suo tallone d’Achille. Alla ricerca di una complessità mai vista prima, Honestly Games ha forse raggiunto uno stato di disequilibrio spiacevole. La bellezza del perdersi tra le avventure del villaggio, infatti, è pareggiata dalla frustrazione data dall’esperienza di gioco in toto.
Il design della UI poteva essere migliore, caratteristico com’è ora ma più chiaro. Il tutorial è ricco e lungo, eppure non include alcune informazioni essenziali su tasse o tipologie di affitto del terreno. Insomma, non ci si dovrebbe trovare costretti a muoversi alla cieca dopo ore di “addestramento”, specie in un progetto sandbox così vasto. In aiuto arriva soltanto la community su Steam e Discord, molto attiva e affezionata al titolo sin dall’accesso anticipato.
Già visto e imperfetto
Infine, al netto di un comparto musicale mediocre ma del tutto adeguato al contesto medievale, le scelte sul fronte grafico rendono Lords e Villeins un gestionale che sa di già visto e non convince a pieno. Rimworld e Prison Architect riescono a proporre le rispettive ambientazioni in maniera soddisfacente sia con visuale dall’alto, sia ravvicinata. Il lavoro di Honestly Games palesemente ispirato a tali titoli, invece, non è uniforme nel livello di dettaglio e non risulta tanto pulito quanto i suoi antesignani. Certamente, qualche giocatore potrebbe ritenere i modelli di personaggi, alberi e strutture varie carini e caratteristici. Purtroppo, però, se si guarda all’insieme si notano delle chiare imperfezioni che beneficerebbero di una limatura.
La recensione in breve
Lords and Villeins è ambizioso e complesso, funziona nell’insieme ma resta un titolo consigliabile quasi esclusivamente agli amanti di simulatori e manageriali sandbox particolarmente ricchi di contenuti. Il comparto grafico, dai modelli alla UI, è distintivo ma minato da imperfezioni, e rende l’esperienza di gioco quasi demotivante. In altri termini, Lords and Villeins è perfetto per pochi, problematico da approcciare per la maggior parte dei giocatori.
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Voto GamesEvolution