L’evoluzione è un processo decisamente complesso da capire. Sappiamo che alla base di questo fenomeno risiedono delle caratteristiche ben precise, che determinano il risultato finale del suddetto processo. Ma tra le tante sfaccettature che caratterizzano l’evoluzione umana, probabilmente la più emblematica è l’istinto competitivo. Sin dagli albori dei tempi, la nostra natura, a tratti aggressiva, ci ha spinto a volere sempre il massimo risultato. Questa particolarità oggi si nota in ogni aspetto che caratterizza la vita umana, incluso quello tecnologico. Per esprimere al meglio le nostre capacità, ci siamo spinti fino a creare dei spazi appositi per competere tra di noi. La competizione è, quindi, un pilastro fondamentale della nostra società, e proprio per questo motivo anche le situazioni più casuali oggi possono risultare dei “campi da battaglia”.
Ovviamente, come c’era da aspettarsi, in pochi anni anche il panorama videoludico ha subito un’inclinazione piuttosto radicale verso il lato competitivo. Anche se stiamo parlando di una forma d’arte relativamente giovane, i videogiochi si sono inseriti fin da subito in questo contesto competitivo, dando vita a un vero e proprio fenomeno mondiale. Gli eSports ormai sono da considerare alla pari degli sport tradizionali, dove veri e propri atleti ogni giorno si impegnano per dare vita ad un mondo sempre più variegato. Tuttavia, a differenza del panorama sportivo tradizionale, sappiamo che il panorama degli eSports è spesso sconosciuto ai più. Per questo motivo, abbiamo deciso di stilare una lista di 11 tra i migliori giochi competitivi del panorama eSports in grado di aiutarvi a capire al meglio questo mondo!
1. Apex Legends
Quando si parla del genere Battle Royale, sicuramente uno dei primi nomi che vengono in mente ai giocatori è quello di Fortnite. Anche se la creatura di Epic Games ha saputo muoversi in modo impressionante in questo panorama, alcuni titoli appartenenti allo stesso genere si sono imposti in maniera decisamente migliore. Apex Legends è l’esempio più concreto di come un ottimo gameplay, unito a un sistema di movimento alquanto dinamico, dia vita a uno degli esponenti più validi del panorama videoludico competitivo attuale.
Apex Legends ha dalla sua parte la facilità d’uso, in quanto è un titolo estremamente semplice da approcciare. Tuttavia, non fatevi ingannare da questa sua caratteristica: il prodotto di Respawn è estremamente difficile da masterare. Serve una conoscenza immensa della mappa di gioco, saper prendere decisioni immediate di fronte alle situazioni più tese e, soprattutto, imparare a dominare il sistema di movimento e di sparo. Proprio per questo motivo, Apex Legends va riconosciuto oggi come uno dei pilastri del genere e uno dei giochi più competitivi degli ultimi 10 anni.
2. Street Fighter
Il panorama competitivo videoludico è sempre stato in sintonia con il genere dei picchiaduro. Proprio questa tipologia di giochi è diventata una delle più apprezzate tra i giocatori competitivi, dando vita a un vero e proprio movimento rivoluzionario. Capcom Cup ed EVO sono solo un paio di esempi di come il genere sia diventato un fenomeno internazionale.
Ovviamente, ci sono tantissimi esponenti che rappresentano in maniera più che meritevole il genere. Ma tra tutti, sicuramente l’emblema del panorama fighting competitivo è Street Fighter. Con più di 2 decenni sul groppone, la creatura di Capcom è diventata il massimo esponente della scena, portando ogni anno sempre più appassionati a tentare di diventare la prossima leggenda del gioco. Ma perché, tra tutti i fighter, proprio Street Fighter ha acquisito questa nomea di “titolo definitivo”? Semplicemente perché Street Fighter è un gioco estremamente punitivo, quando si va a parlare di Skill Chain Combos, conoscenza di ogni frame per agire e soprattutto, brutale per chi tenta di fare Button Mashing (schiacciare i tasti in maniera casuale). Se aggiungiamo anche il fatto che ogni singolo capitolo del gioco cambia veramente tante cose del meta generale, masterare questa saga non è decisamente un compito facile.
3. DotA 2
Chi l’avrebbe mai detto che una semplice mod di Starcraft avrebbe dato vita ad uno degli esponenti maggiori della scena competitive ed eSports? Se oggi siamo testimoni di un genere come il MOBA è tutto grazie a Defense of the Ancients (ovvero il primo DotA). Mentre la prima incarnazione del gioco metteva le basi per un genere, la seconda incarnazione definiva i pilastri dei tempi moderni. Sin dal suo lancio nel lontano 2013, DotA 2 si è posizionato in cima ai giochi più competitivi di sempre.
A differenza di tanti altri esponenti del genere, il prodotto offerto da Valve è esageratamente difficile da approcciare. Nemmeno dopo centinaia di ore non c’è una garanzia nel vedere migliorie effettive. I tutorial vi danno solo un’infarinatura generale e il gioco vi catapulta fin da subito in un panorama “ostile”. Starà solo a voi imparare a dovere ogni meccanica. Proprio per questo motivo, ancora oggi, DotA 2 rimane uno degli esponenti maggiori della scena eSports mondiale. La skill è tutto!
4. Counter Strike: Global Offensive
Se DotA va considerato il “papà” del genere MOBA, Counter Strike risulta decisamente il padre fondatore degli FPS Tattici Multiplayer. Lanciato anche esso come una mod per il primo Half Life, Counter Strike è riuscito fin da subito a conquistare il panorama competitivo multiplayer. Con Global Offensive Valve ha portato l’eredità del gioco ancora più in alto, offrendo ai giocatori leggendari una piattaforma nuova per competere.
A distanza di una decade, CS:GO rimane uno dei giochi competitivi più giocati durante i vari tornei eSports. Cosa rende il gioco speciale è la sua natura estremamente team based, unito ad un gameplay lento e tattico. Non aspettatevi sparatorie rapide e frenetiche o di fare kill su kill. Ogni colpo va pensato in quanto le munizioni sprecate possono costarvi l’intera partita, così come dovete penare due volte prima di selezionare un certo tipo d’arma (ogni arma ha dei rinculi precisi e va usata solo in certi contesti). CS:GO è lento e metodico, ma lascia un senso di soddisfazione esageratamente immenso. Peccato solo per l’estrema presenza di hacker e cheater che ormai impediscono ai nuovi giocatori di approcciarsi in maniera ottimale al titolo.
5. Hearthstone
Ci sono tantissimi sviluppatori che capiscono bene il panorama competitivo online, ma tra questi sicuramente Blizzard è una maestra. Basta solo pensare che nell’ultima ventina d’anni, questa casa di sviluppo ha dato nascita a mostri sacri come World of Warcraft (che non è da considerare competitive nel vero senso della parola), Overwatch e ovviamente Hearthstone.
Che sia chiaro, i meriti per il competitive TCG (trading cards game) non sono assolutamente da associare in maniera definitiva a Blizzard. Tuttavia risulta innegabile che grazie a Hearthstone questo genere di giochi è diventato emblematico per il panorama eSports. Ancora dopo anni Hearthstone è uno dei prodotti più giocati quando si parla di competitive games, aggiornandosi in maniera costante e catturando sempre più giocatori sotto la sua ala. Adesso che la “competizione” esterna inizia a farsi sentire in maniera sempre più improntata (con esponenti del calibro di MTG: Arena), va ancora di più apprezzata la resilienza del titolo Blizzard come uno dei massimi esponenti del panorama eSports.
6. Rocket League
Per quanto potrebbe sembrare incredibile, anche Rocket League va assolutamente considerato come uno dei giochi più competitivi di sempre. A differenza di tanti titoli eSports presenti in questa lista, la creatura di Psyonix si differenzia per un primo approccio estremamente user friendly. Infatti, capire le meccaniche di Rocket League e persino vincere senza tantissima esperienza è possibile.
Ma quindi, se il gioco risulta estremamente facile da approcciare, dove sta la particolarità per farlo inquadrare nel panorama? Semplicemente dietro la sua curva d’apprendimento per il Mastery. Perchè si, Rocket League è un gioco estremamente facile da approcciare, ma nello stesso tempo anche immensamente difficile da padroneggiare. Sin da subito noterete la differenza tra un giocatore bravo ma con poca esperienza e uno con un’esperienza alquanto elevata. Conoscere ogni “trucco del manuale”, cooperare a dovere e sapere muoversi in maniera precisa sul campo da gioco sarà estremamente fondamentale. Inoltre, Rocket League è forse uno dei giochi eSports più divertenti e spettacolari da vedere.
7. Rainbow Six: Siege
Anche se il suo debutto fu relativamente discutibile (per non dire disastroso), Rainbow Six: Siege oggi risulta un valido esponente per il panorama competitivo. Con più di 7 anni alle spalle, il prodotto Ubisoft ha sempre saputo migliorarsi senza danneggiare tutte le cose buone proposte lungo questi anni. Per chi non dovesse conoscere RS:S, il gioco è uno sparatutto tattico con elementi Hero Shooter. Immaginatevi un Counter Strike però con un ambiente parzialmente distruttibile e abilità e armamenti specifici per ogni personaggio (in questo caso chiamato Operatore).
Quello che rende competitivo un gioco come Rainbow Six: Siege e la sua natura estremamente tattica. A differenza però del più metodico CS, il prodotto Ubisoft non risulta estremamente punitivo nelle sparatorie. Tuttavia questa relativa “semplicità” del GunPlay viene controbilanciata da un sistema di mappe che richiederà una precisione tattica immensa. Sapere che operatore utilizzare, quale armamentario e sopratutto come sfruttare al meglio le varie aperture della mappa sarà essenziale se volete competere con i giocatori più esperti.
8. League of Legends
Per molti League of Legends è solo una copia di DotA 2. Per altri risulta la soluzione migliore al genere. La cosa certa è che League of Legends è uno dei fenomeni più assurdi ed emblematici del panorama eSports. Senza tanti giri di parole, potenzialmente senza l’esistenza del prodotto Riot Games, il panorama mondiale di videogiochi competitive sarebbe rimasta rilegata ad una nicchia. Ormai League of Legends non è più da considerare un semplice MOBA competitivo, ma un vero è proprio pilastro della cultura pop. Tra festival dedicati, canzoni fatte a tema, serie tv e tanto altro ancora, League of Legends è diventato monumentale.
Però dietro il fenomeno generato da Riot, si nasconde un’opera videoludica più che valida. Se quello che cercate è un esponente al genere facilmente godibile, allora League of Legends è la scelta più giusta. Rispetto a DotA 2, LoL ha un sistema di gioco molto più permissivo è le build sono alquanto intuibili dopo svariate partite. Ovviamente per progredire ai rank più alti serve una buona squadra e una tatticità esemplare. Ci dispiace solo che il tutto viene in parte rovinato dalla community del gioco estremamente tossica e poco amichevole coi nuovi arrivati. Però in mezzo alla tempesta c’è sempre un raggio di sole. Quindi se League of Legends vi attrae, allora non demordete!
9. Starcraft II
Il genere degli strategici, sin dal principio risulta un ramo dei videogiochi alquanto tosto da capire e sfruttare. Infatti, nella scena competitive non ci sono tanti esponenti di questa categoria in grado di portare avanti l’eredità competitiva dei giochi RTS. Anzi, non prendiamoci in giro! L’unico vero esponente che tutt’oggi risulta solido è StarCraft II. La creatura Blizzard è riuscita a mantenersi nel panorama quando tutti i suoi “fratelli” sono letteralmente caduti come mosche (principalmente perchè il genere era passato di moda).
Starcraft II però non è un gioco da sottovalutare quando si parla di competitività pura. Essendo un gioco strategico in molti potrebbero pensare da subito ad una “natura” lenta del gioco, dove ogni decisione va presa in maniera metodica e ragionata. Se in parte questo è vero, dall’altra parte ci ritroviamo con un gioco che richiede una capacità decisionale estremamente rapida e categorica. Giocare a Starcraft II è un po’ come giocare a scacchi, solo che più perderete tempo per prendere le decisioni, peggio andrà il risultato finale. Dovete avere dei riflessi esagerati a tratti, conoscere benissimo ogni singola unità sul campo, la mappa di gioco ed infine quasi “anticipare” le mosse nemiche prima del dovuto. Starcraft II è un gioco fatto per i veri appassionati e con una natura competitiva estremamente improntata.
10. Super Smash Bros.
Quando si va a parlare di Super Smash Bros, ci si imbatte quasi sempre in una serie di polemiche infinite. Anche se il prodotto Nintendo a dimostrato svariate volte di meritarsi la posizione come uno dei picchiaduro più competitivi di sempre, molti giocatori (anche atleti eSports) considerano SSB non degno di essere paragonato ad altri pilastri del settore. Sicuramente la natura Arena Fighter non ha aiutato il titolo a rendersi più amata dai puristi, però rimane innegabile la natura competitiva di Super Smash Bros.
Quando si parla di varietà di roster e precisione dei colpi, il prodotto Nintendo è estremamente curato in ogni singolo dettaglio. Anche qui ci troviamo di fronte ad un gioco all’apparenza “facile” da approcciare, però la sua curva di apprendimento è estremamente tendente verso il difficile. Pochi sono i giochi che dividono in maniera netta i giocatori casual da quelli professionisti. Smash Bros pulirà con voi per terra se tenderete a sottovalutarlo. Che siate esperti del genere o meno, il prodotto Nintendo non va assolutamente denigrato o mancato di rispetto.
11. Valorant
Tra tutti i titoli in questa lista, Valorant è sicuramente il più giovane. Con pochissimi anni dietro le spalle, la nuova creatura di Riot Games si è ritrovata sin da subito in acque ostili. Circondato da una competizione composta da titani come CS:GO o RSS, Valorant ha dovuto dimostrare di meritarsi il proprio posto nella scena competitive. A distanza di 2 anni possiamo affermare che la creatura di Riot si merita tutta la fama ricevuta e di stare nel monte olimpo con altri esponenti del genere.
Valorant si propone come un’esperienza Tactical Shooter che ricorda da vicino quanto visto in Counter Strike. Esattamente come nel titolo di Valve, conoscere la mappa a dovere, l’equip da usare e il rinculo delle varie armi risulterà fondamentale per decretare i risultati della partita. La peculiarità di Valorant viene rinchiusa nel suo aspetto ibrido da Hero Shooter. Infatti il giocatore dovrà preoccuparsi anche di conoscere a dovere le varie abilità dei personaggi, oltre che alla precisione (e utilità) dell’armamentario.
Piccola parentesi importante per precisare che durante il Summer Rumble di quest’anno l’Italia si è posizionata prima nel campionato mondiale di Valorant (organizzato in occasione del Twitch Rivals di quest’estate). Un’impresa che ci posiziona in maniera categorica sulla mappa quando si va a parlare di eSports o panorama competitivo in generale.