Probabilmente ricorderemo questo vialetto verso la next-gen come una strada non asfaltata, irta di pericoli e piena di crepe. Come per Sony, anche Microsoft ha visto una difficile gestione delle scorte delle console, con una richiesta altissima e poca possibilità di soddisfare i milioni di videogiocatori di tutto il globo. Dopo aver sofferto pesantemente il successo di Sony PlayStation 4 nella scorsa generazione, Microsoft si è rimboccata le maniche, ha acquisito studi, iniziato una campagna di valorizzazione degli stessi e puntato tutto sul suo servizio vincente, il Game Pass. Questo ha proiettato Microsoft a rivalutare i suoi obiettivi e cominciare a giocare in un campionato diverso da quello di Sony o Nintendo, fatto di servizi per il consumatore. L’utente al centro di tutto in una politica che continua a dare i suoi frutti.
Magari, tolto Halo Infinite e un altro paio di titoli, non è questo il momento dove si può parlare di esclusive di peso su Xbox, ma nonostante tutto eccovi quelli che riteniamo essere i migliori giochi su Xbox Series X/S del 2022, tra quelli usciti nell’anno fino ad ora.
1. Citizen Sleeper
Titolo tanto atipico quanto affascinate. Citizen Sleeper non si è fatto accompagnare da grandi proclami, ma quando è arrivo sul banco di prova ci ha letteralmente ammaliato, con un gioco di ruolo dalla forte componente narrativa, mentre puntella anche un po’ di survival che crea e si costruisce all’interno dell’idea assolutamente brillante dell’autore che ne ha dato i natali. Un gioco magnifico, che purtroppo cade vittima di classicismi quali “non per tutti” perché come opera fortemente autoriale si muove, evolve e si esprime in meccaniche assai particolari, realizzate appositamente per questo gioco, perché d’altronde l’autore aveva visto la sua realizzazione finale così.
Prendere o lasciare, avventurieri dalla poca pazienza, ma se ne avrete un briciolo in più della media, che grande gioco che vi attente e se vi piacciono i videogiochi con ottimi organi narrativi, Citizen Sleeper allora è un titolo da non lasciarsi scappare
2. As Dusk Falls
Periodo strano questo per lanciare e realizzare videogiochi narrativi, o quelle avventure che oggi sono delle dirette evoluzioni dei gloriosi punta e clicca. Già Telltale aveva dimostrato che il balzo si poteva fare, concretamente e con ottimi risultati e anche Quantic Dream sta creando opere fortemente improntate su storie dal forte sapore drammaturgico.
Ecco dunque che anche Microsoft si getta nel genere con l’ottimo As Dusk Falls, realizzato proprio da ex membri del team di Quantic Dream, per un’avventura narrativa brillante a più parti, lontana dal capolavoro, ma assai godibile. Peccato per tutta la seconda parte del gioco che sembra perdere fortemente di qualità come di struttura, ma senza ombra di dubbio As Dusk Falls è un titolo da provare.
3. Dying Light 2
Un parto. Un’Odissea. Utilizzate voi il paragone che più trovate meglio contestualizzato. Per anni – e sottolineo anni – Dying Light 2 è stato un miraggio che si costruiva solo su annunci e piccolissimi teaser. La reale consapevolezza che il gioco esisteva in qualche vicino universo, ma anche la terribile concretezza che oltre alle parole, vi era ben poco.
Poi il gioco si è mostrato, ed è stato tutto bellissimo, esattamente per chi aveva adorato tempo addietro Dying Light. Zombie, parkour e crescita del personaggio. Un modo grande da esplorare e sporcare di sangue, chiaramente non il nostro.
4. Tunic
Ma che bella sorpresa che si è rivelato essere Tunic e, di solito, quelle migliori sono i successi che si palesano un po’ per caso. Questa volta la sorpresa si è palesata con un classico “clone” di Zelda, ma il gioco offre innumerevoli nuove meccaniche e funzionalità.
Ai livello coloratissimi con un level design intrigante e mai banale, si accompagna un gioco assolutamente delizioso, curato in tantissimi aspetti, capace seriamente – e in un modo totalmente onesto – di catturare il videogiocatore per decine e decine di ore di gioco ed esplorazione
5. Destiny 2: La Regina dei Sussurri
Destiny ormai ci accompagna da quasi dieci anni, tempo che Bungie ha utilizzato per creare, modellare ed evolvere la sua creatura più cara dopo Halo. La Regina dei Sussurri è l’ultimo DLC di Destiny 2 che va ad aggiungere una fetta importante ad una base ormai consolidata da tanti, tantissimi anni.
Che siate appassionati o detrattori, il modo in cui lo shooter online di Bungie sia riuscito ad essere sempre sulla cresta dell’onda e a rialzarsi anche quando tutto sembrava perduto, è ammirevole e la recente acquisizione di Bungie da parte di Sony PlayStation – senza rendere lo studio fruibile solo ai videogiocatori Sony, giacché è inutile comprare un centro commerciale e mettere limitazioni sull’entrata a solo chi ha gli occhi blu – delinea un futuro brillante per lo studio, con la prossima espansione di Destiny 2 in arrivo ai primi del 2023 e due nuovi progetti in cantiere. Destiny ormai è parte integrante dell’ecosistema Bungie, che assieme ad Halo, rimane una delle case di sviluppo più blasonate e di esperienza nel settore.
6. OlliOlli World
Il mondo e la gioventù spericolata con sotto le scarpe uno skateboard. OlliOlli World si è rivelato un concentrato appassionante di sfida arcade, divertimento e lunghe sessioni cercando l’acrobazia perfetta che possa andare a siglare il miglior punteggio a livello globale.
I ragazzi di Roll7 evolvono nelle meccaniche quella che era già una piccola perla nel panorama, portandolo ad un livello superiore, mondiale oseremo dire per tirare in ballo quel ‘world’ del titolo. Ottime le campagne in singolo che in multiplayer, come tutto quello che va a comporre la direzione artistica di un titolo squisitamente ben confezionato.
7. Redout 2
Le corse antigravità hanno sempre avuto un fascino cinetico e patinato per tutti noi, tanto belle da vedere quanto frizzanti da giocare. Redout 2 è un’opera che omaggia i grandi classici (impossibile non pensare a Wipeout). Punto a favore di questa produzione è che si tratta di un lavoro prettamente italiano che non teme di inimicarsi il pubblico con un livello di sfida incredibilmente competitivo.
Giocarlo distrattamente è l’occasione precisa per accorgersi di quanto possano essere punitivi i bolidi futuristici di Redout 2. Pazienza, perizia e concentrazione, il resto è una velocità stratosferica con tassi di adrenalina ad alti livelli.
8. Sonic Origins
Ok, forse un prodotto del genere difficilmente può entrare nella categoria di next-gen, ma viste le ultime iterazioni di Sonic non proprio brillanti, quale occasioni migliore per rimettere mano – e magari scoprire per la prima volta – le avventure del porcospino blu più veloce del mondo?
Sonic Origins è una collection intelligente e competente, che ripulisce e presenta al pubblico odierno i migliori capitoli in 2D di Sonic, capaci ancora di strappare un piacevole ricordo o meglio, una buona dose di sfida nel completare ogni livello proposto. Una collection consigliatissima.
9. The Quarry
Supermassive Games sentiva il bisogno di staccarsi da The Dark Pictures Anthology e lo fa con The Quarry, titolo che ricalca le ambientazioni di horror di anni ’90, spogliando il gioco di tutti quegli stilemi che nel progetto The Dark Pictures cominciavano a essere estremamente ridondanti e reiterati all’infinito.
The Quarry riesce a liberarsi da queste catene per un progetto più fresco e genuino, aperto a simpatiche sperimentazioni che convincono senza remore. Inutile dire che, ciliegina di questa produzione, sono ancora la recitazione in motion capture e relativa performance degli attori, che rendono sempre più credibile e avvincente l’avventura proposta, e sì, quello che vedete in foto è proprio la renderizzazione digitale di Ted Raimi.
10. Eiyuden Chronicle Rising
Stiamo tutti attendendo il nuovo capitolo ufficiale in uscita nel 2023, vero, ma perché non temporeggiare questa attesa con un prequel, tutto sommato, convincente e funzionale per gli obiettivi prefissati?
Un titolo perfetto per chi non mastica correttamente il franchise e vuole avvicinarsi in punta di piedi verso la conoscenza di questi personaggi, nel ricostruire Nuova Nevaeh e prendere le misure di questo particolare GDR. Un progetto che sembra quasi un tappabuchi, ma che nella sua interezza si rivela ben congegnato e appagante. Consigliatissimo.