Immaginate un videogioco che unisce l’immaginario di Akira e Ghost in the Shell a un gameplay ispirato a iconici titoli arcade come Space Harrier e Virtua Cop. Sembra un sogno vissuto negli anni Ottanta, vero? Invece è già realtà grazie a RUNNER, l’ultimo progetto firmato dagli sviluppatori indipendenti di Truant Pixel. Dopo due anni di sviluppo, innumerevoli teaser pubblicati online e una visual novel future-noir gratuita offertaci per farci immergere nell’atmosfera del titolo principale, finalmente arriva su Meta Quest 2 e si avvicina sempre più al debutto su Steam e PSVR2.
Come si presenta questo gioco d’azione motociclistico in realtà virtuale? Indossiamo il visore e prepariamoci a correre per le strade cyberpunk di Presidium nella nostra recensione di RUNNER.
Il preambolo di una eccitante fuga
Per approcciarci a RUNNER (così viene scritto dagli sviluppatori, ndr) con un pizzico di curiosità in più è necessario provare anzitutto <PREAMBLE>, la visual novel future-noir che ci fa vivere gli eventi precedenti alla esaltante “evasione” dallo sprawl. In essa si assumono i panni di Vice, ex contrabbandiere diventato ingranaggio e vittima della vita corporativa nella colonia mineraria di N-351. Il consorzio intergalattico Caldera governa ogni aspetto della quotidianità coloniale, riducendo la glorificata città di Presidium in un simbolo di sfruttamento ed espansione costruito sul sangue dei cittadini.
La necessità di sfuggire alla triste e cupa morsa delle autorità diviene progressivamente evidente ai RUNNERS, corrieri del black market che vendono tecnologia riciclata sotto il naso di ATLAS, intelligenza artificiale sentinella di Caldera. Dopo anni di silenzio in merito alle loro attività, è giunto il momento dell’azione. RUNNER ci fa vivere quest’ultima nei panni di Mina, una tra i corrieri della squadra pronta a scappare dalle soffocanti strade di Presidium.
Il rendez-vous con il team è stato compromesso da un blitz delle autorità cittadine. Per tale ragione, l’unico piano da noi attuabile in solitaria è una corsa contro il tempo e contro ogni logica di sicurezza. Percorrendo la superstrada che serpeggia attraverso il complesso tentacolare della colonia, dovremo affrontare le forze di Caldera in uno scontro diretto.
A partire dal cuore di Presidium, un totale di sette aree attende Mina. Al superamento di ognuna di esse viene aggiunto un tassello al puzzle narrativo sotto forma di brevi clip d’animazione, condite dal doppiaggio di Steve Blum (Spike Spiegel in Cowboy Bebop), Sandra Saad (Nilah in League of Legends e Kamala Khan in Marvel’s Avengers), e Richard Epcar (Batou in Ghost in the Shell e Raiden in Mortal Kombat).
Il cast d’eccezione e la cornice narrativa si uniscono alla qualità dell’animazione in un prodotto mozzafiato per la realtà virtuale, al punto che ci si sente realmente i protagonisti di un anime giapponese. L’intero design dei livelli incorpora tocchi visivi unici ripresi dalle prestigiose produzioni nipponiche della fine degli anni ’80. A essa si aggiunge la dinamica (e forse eccessivamente ciclica) colonna sonora vaporwave-synthwave composta da Fat Bard, la quale contribuisce a rendere indubbio come RUNNER riesca a spiccare tra i tanti videogiochi per la realtà virtuale per la direzione artistica di alta caratura. Gli effetti cel-shading ben realizzati si incontrano con disegni 2D e modelli 3D tanto semplici quanto splendidi. Il sogno di “vivere” in Akira e Ghost in the Shell, ribadiamo, in RUNNER si realizza pienamente.
Gameplay frenetico e complesso
Il gunplay è facile da imparare ma tutt’altro che semplice da conoscere a fondo: il tutorial di inizio campagna è ben strutturato e ci illustra appropriatamente le dinamiche della guida e della componente shooting, ma la vera e propria fuga si rivelerà più complessa. Nella superstrada troveremo motociclette futuristiche, carri armati, quadrupedi cecchini e altri abomini cyberpunk pronti ad abbatterci. Attenzione però ai mezzi cittadini, che ci aiuteranno fornendoci energia semplicemente sfiorandoli ma con i quali è imperativo non scontrarsi per evitare di perdere il momentum.
Durante l’inseguimento sarà necessario prestare molta attenzione al numero di nemici attorno a noi, all’energia a disposizione e allo scudo. La prima è necessaria per potenziare la moto e le armi entrando in modalità R.U.S.H.. Il secondo, invece, definisce la durabilità del mezzo, ovvero la nostra vita. A seconda della motocicletta da noi utilizzata – se ne sbloccano molteplici nel corso del gioco – accederemo ad abilità uniche come armatura extra e possibilità di sparare con due armi insieme in dual-wielding.
Sia il nostro veicolo a due ruote, sia le pistole in dotazione possono essere modificate raccogliendo power-up durante la corsa: ad esempio, il primo può incorporare una mitragliatrice sulla parte frontale, mentre le seconde possono utilizzare raggi laser o colpi flak per danno continuo o ad area. Altre armi a disposizione sono le granate, missili guidati e una spada “Saber” per distruggere o deviare i proiettili e attaccare un nemico troppo vicino a noi. La quantità di modalità di fuoco costituisce l’elemento del gameplay più difficile da padroneggiare: spesso capiterà di premere il pulsante sbagliato o di non ricordarsi come attivare un’arma specifica. Fortunatamente, si tratta di una confusione limitata alla fase iniziale.
Possono bastare attorno alle tre ore di cicli trial and error per assimilare le nozioni chiave. In questo modo, si riuscirà ad affrontare RUNNER nel suo gunplay a 360 gradi, guidando e sparando allo stesso tempo. La durata di una partita completa è pressappoco attorno alle due ore, con 5-10 ore necessarie per sbloccare tutti i contenuti con ripetuti playthrough.
Elementi di design da rivedere
Il risultato finale è un pacchetto ludico frenetico, coinvolgente. Potrebbe beneficiare di una struttura più variegata dei livelli generati proceduralmente, ma non smette mai di catturare il giocatore. Le autorità di Caldera inizialmente non sono semplici da affrontare. Soltanto dopo diversi tentativi i loro punti deboli sono più facili da colpire e i movimenti più prevedibili. Ciononostante, apprezziamo come il grado di difficoltà rimanga uniforme pur dopo avere inquadrato le abilità dei nemici. I boss sono dei veri e propri titani da fronteggiare in più fasi, con armi che rendono RUNNER un bullet-hell in prima persona. Prima si resta a bocca aperta per il design di questi colossi, poi ci si trova alle prese con una ondata di proiettili da schivare. Sconfiggerli, pertanto, è a dir poco appagante.
A farci storcere il naso sono tre elementi: il design di alcuni boss, delle mappe e dei nostri nemici. Nel primo caso, si evidenzia la poca chiarezza nella struttura dei combattimenti finali e pochezza degli antagonisti stessi. Nel secondo, è palese la carenza di varietà negli ostacoli presenti e l’estetica non è sempre brillante. Infine, i modelli dei robot sono quasi sempre riciclati e hanno soltanto skin differenti. Qualcuno potrebbe imputare tutto ciò alla pigrizia degli sviluppatori. In realtà, crediamo che per certi aspetti sia coerente con l’immaginario di RUNNER e non comprometta del tutto l’esperienza di gioco, sebbene avrebbe indiscutibilmente beneficiato di meno ripetitività.
La qualità visiva nativa su Meta Quest 2 è molto soddisfacente e non abbiamo mai notato bug o criticità nel design che compromettono l’esperienza. RUNNER può essere giocato in piedi o da seduti. Durante la recensione non abbiamo notato elementi che scaturiscano motion sickness, in quanto si tratta di un movimento del mezzo e non del corpo effettivo. Tuttavia, abbiamo ritenuto preferibile la seconda modalità di gioco per un maggiore realismo dei movimenti necessari al fine di colpire nemici dietro di noi. Siamo certi che su Steam (PCVR) e PSVR2 sarà ancora più spettacolare in virtù del lavoro ad hoc effettuato da Truant Pixel. Su queste piattaforme, specifichiamo, arriverà in un periodo non precisato del 2023.
La recensione in breve
RUNNER è uno dei videogiochi VR più coinvolgenti e ricchi di azione ora disponibili sul mercato. Lo studio indipendente Truant Pixel propone un’azione motociclistica arcade in una formula pienamente di successo. L’ispirazione a capolavori come Akira e Ghost in the Shell è un elemento che strizza l’occhio agli appassionati dell’animazione giapponese, cardine dell’estetica di RUNNER. Al netto di una potenziale e preferibile maggiore varietà nella generazione delle mappe, forse non sfruttata a pieno, resta un must-have nella libreria degli amanti della realtà virtuale.
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Voto GamesEvolution