“Molte persone considerano i miei dipinti come degli specchi vero il futuro, però per me non è così. Io delineo soltanto la realtà che ci circonda.” Basterebbero queste semplici parole di H.R. Giger per definire al meglio la soggettività rinchiuso nei mondi creativi. L’essere umano infatti, ha proprio la capacità di ritrovare punti di vista diversi in ogni singola espressione artistica. Di fronte a emozioni singole, ogni essere senziente addotta un approccio empatico molto diverso. Prendiamo come semplice esempio il concetto di paura; In molti soggetti esso scatena sensazioni spiacevoli e altamente evitabili in futuro, in quanto, la psiche crea una “corazza” per tenerci lontani dai presunti pericoli. Tuttavia, in una seconda gamma d’utenza, la paura risulta un sentimento altamente apprezzabile. Ma quindi, tutto questo discorso, cosa c’entra con SCORN?
Ebbene, SCORN è la reale rappresentazione videoludica del concetto soggettivo. Sin dagli albori, Ebb Software ha cercato di dare vita ad un’immaginario alquanto particolare, in grado di cambiare in maniera netta la visione sulla parte “disturbante” della paura. SCORN è sempre stato un mistero! Un progetto che voleva riprendere le gesta di Giger, Barker, Cronenberg e Beksiński, per rialzare ancora più in alto l’eredita di questo “padri fondatori” del genere. L’opera voleva (e vuole) essere un viaggio attraverso il Biopunk e il Body-Horror, come mai visto prima in un progetto videoludico. Ma dietro questi buoni proposti si nasconderà davvero un gioiello, o siamo di fronte all’ennesimo progetto troppo ambizioso? Andiamo a scoprirlo, nella recensione di SCORN.
Le intenzioni narrative di SCORN
SCORN è decisamente un progetto molto particolare. La sua natura misteriosa rende di difficile comprensione anche le sue intenzioni narrative. Infatti il gioco, sin dai primissimi minuti, ci catapulta in un contesto caotico e confusionario. Prenderemmo i panni di una creatura organica, con sembianze quasi umane. Senza memoria e appena risvegliati da un lungo sonno, ci ritroveremmo intrappolati in un luogo dimenticato e isolato dal tempo. Una serie di congegni misti a carne e metallo ci guideranno verso le profondità di una civiltà scomparsa. Gli orrori biomeccanici e le torture fisiche che subirà il nostro alter-ego (e non solo), mostreranno un immaginario guidato dalla depressione e dalla mancanza di speranza.
Infatti, anche se la narrativa generale non è direttamente “spinta” verso la direzione giusta (sopratutto nella primissima ora di gioco), l’opera Ebb Software riesce a raccontare attraverso delle semplici immagini e suoni una storia molto profonda e piena di parallelismi e significati. Parliamo comunque di temi molto pesanti per la psiche più debole, dove argomenti come morte e decadimento sono il fulcro gravitazionale del racconto. SCORN è crudo, cupo e vuole far sentire perso il giocatore. Vuole farlo sentire come un ingranaggio insignificante in una grande macchina. Insomma, come nelle opere di Giger, SCORN nasconde una realtà odierna dietro significati profondi che potrebbero sembrare specchi verso il futuro. Quindi, sotto questo punto di vista, non possiamo fare altro che congratularci con i ragazzi di Ebb Software. La loro impresa nel creare le giuste emozioni è sicuramente un successo!
Un gameplay confuso
Esattamente come per la narrativa, anche il gameplay di quest’opera non riesce a seguire una strada ben precisa. Però se con la parte narrativa il tutto aveva un senso e una coerenza, quando tocchiamo la parte videoludica del progetto, quel senso, non si trova più. SCORN cerca di unire più elementi videoludici, per dare vita ad un ibrido tra Walking Simulator, Puzzle Game e anche First Person Shooter. Tuttavia, come ogni volta che qualcuno cerca di mischiare più elementi, spesso si rischia di creare un mezzo casino. E infatti, anche nel caso di SCORN purtroppo questa “confusione” dettata da una scelta ambigua, crea un’opera che dal punto di vista ludico non riesce a splendere. Ma cerchiamo di analizzare i 3 elementi sopra nominati, pezzo per pezzo!
Gli elementi Puzzle sono decisamente ben studiati nella prima parte del gioco. Molti degli enigmi risultano sicuramente difficili da intuire (cosa ovviamente voluta visto il contesto), sopratutto nei primi fasti dell’opera. Tuttavia, la prima problematica rilegata all’elemento puzzle è la poca coerenza di certi enigmi. SCORN non mantiene mai un buon equilibrio tra rompicapo soddisfacente e rompicapo confusionario, rendendo anche situazioni alla base semplici estremamente prive di senso. Senza spoilerare niente, basti sapere che molti enigmi seguono una struttura identica. Tuttavia, mai la soluzione sarà risolvibile in un modo logico simile alla prima volta che abbiamo incontrato lo stesso enigma. Con questo, va aggiunto che certi puzzle sono effettivamente privi di senso, lasciando il giocatore per qualche minuto buono a girovagare a vuoto. Insomma, presentare un’incoerenza cosi improntata in un genere come il Puzzle Game, risulta alquanto fastidiosa e fa capire la poca mancanza di cura per questi elementi.
Dove però SCORN risulta quasi indifendibile è sotto la parte FPS. Anche se il gioco cerca di “togliere” l’elemento paura dandovi modo di difendervi, quasi tutte le parti Action del titolo risultano mal gestiti e mal programmati. Sparare ai nemici e utilizzare le armi presenti nel gioco è davvero pessimo! I nemici presenti sembrano programmati in tal modo da farci perdere tempo e sopratutto, farci imbestialire. Ci saranno situazioni nelle quali, il gioco quasi vi obbligherà ad evitare lo scontro. Tuttavia, non c’è modo effettivo per evitare queste situazioni se non, la fuga. Un’elemento che comunque non decreterà il successo delle vostre azioni, portando spesso in un limbo di fallimenti e morte. Insomma, come FPS SCORN non riesce proprio a toccare nemmeno le vette della mediocrità.
Tuttavia, se c’è un punto che SCORN tocca in maniera quasi perfetta, quello viene rappresentato dalla sua natura Walking Simulator. Esplorare il mondo biomeccanico ed i suoi orrori è semplicemente fantastico. L’opera Ebb Software è potenzialmente uno dei prodotti più curati da un punto di vista del level design da molto tempo a questa parte. Anche la breve durata del titolo rende l’esplorazione ancora più gratificante. SCORN sembra un lungo cammino attraverso la mente di Giger e dei vari pilastri del genere. Ci porta per mano in un abisso misto a sensazioni cupe ma estremamente forti. Insomma, SCORN è perfetto se si vuole esplorare un altro tipo di “bellezza”.
Tecnicamente Parlando
Sotto il punto di vista tecnico, raramente abbiamo assistito a prodotti così ben curati. SCORN si può definire a tutti gli effetti un prodotto next-gen, con un world design curato in ogni singolo dettaglio e una pulizia grafica importante. Lascia a bocca aperta il fatto che il gioco sfrutti un motore grafico come UE4. Pur avendo i suoi anni alle spalle, l’Unreal Engine 4 si dimostra un’arma estremamente potente in delle mani capaci. Tenendo conto che stiamo parlando pure di un piccolo studio di sviluppo, il risultato finale è ancora di più da applaudire.
Abbiamo avuto modo di provare SCORN su un PC dotato di Ryzen 7 5800x, RTX 3070, 32GB Ddr4 3600 MHz e SSD NVMe M.2 3500MB/s. Una dotazione sicuramente di ottima fattura, che ci ha permesso di giocare in 2K con dettagli al massimo e con un framerate che oscillava tra i 130 e i 150fps. Tuttavia, abbiamo provato anche la versione console, giusto per vedere se l’ottimizzazione generale di SCORN si attesta di ottimi livelli. La risposta? Estremamente positiva. Sia su console che su PC il gioco è tecnicamente immenso, posizionandosi in top alla classifica dei giochi “più impressionanti da un punto di vista grafico”.
Siamo rimasti estremamente colpiti anche dell’impianto audio. Risulta davvero raro ormai assistere in una pulizia audio ben svolta nei prodotti AAA. Ancora di più si rimane di stucco, quando la pulizia audio di un prodotto indipendente risulta non solo ottima ma anche più curata rispetto a controparti con maggiori fondi. Ogni suono delle macchine e ogni elemento chi vi circonda in SCORN (dal rumore del vento fino ai suoni strani delle creature) sarà realizzato in maniera impeccabile, ampliando ancora di più il senso di immersione. Insomma, la parte tecnica del prodotto è praticamente inattaccabile.
La recensione in breve
SCORN è la classica opera che divide le masse. Da una parte, non riesce a seguire un senso definito, perdendosi dentro a degli elementi basilari per cadere dentro una specie di mediocrità videoludica. Ma da un altro lato, l'opera Ebb Software risulta quasi unica, con un world design alquanto spettacolare che risveglierà in voi decisamente molti sentimenti (positivi e non). Esattamente come un quadro, SCORN va capito e va amato per quello che è, senza pretendere da esso più di quello che può fare. Se volete sperimentare un viaggio nella follia e nel mondo Body-Horror (sopratutto se amate il genere e i suoi autori) allora SCORN fa al caso vostro. Se invece cercate un Horror puro, uno sparatutto o semplicemente un'avventura leggera, quest'opera non saprà ripagarvi.
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Voto GamesEvolution