Cambiare le fondamenta di una struttura ancora solida spesso è sinonimo di disastro. In un’industria che punisce fatalmente anche gli errori più piccoli, pochi osano ormai ridimensionare un prodotto funzionante. Forse per questo motivo, negli anni passati, siamo stati letteralmente invasi di idee che giocavano fin troppo sulla sicurezza. Nessuno sviluppatore ha trovato il coraggio effettivo di cambiare qualcosa che, alla base, funzionava bene anche senza evolversi. Infatti, anche la serie di Valkyrie Profile, pur non toccando vette alte a livello di fama, si è sempre mantenuta su basi solide con dei giochi più che validi e divertenti. Proprio per questo motivo, l’esistenza effettiva di Valkyrie Elysium ci ha fatto alzare qualche punto di domanda sin dal suo annuncio.
Infatti, fin dalla presentazione iniziale, l’intento di Square Enix con questo nuovo capitolo dell’universo Valkyrie è stato quello di dare una boccata d’aria fresca alla serie. Tuttavia, l’abbandono totale delle basi JRPG del titolo ha messo sull’attenti molti fan storici della saga. Il dubbio e la paura di ritrovarsi con in mano un titolo in grado di seppellire una volta per tutte una saga come Valkyrie Profile (che ha sempre rischiato di sparire) si percepiva in maniera netta. Ma spesso, proprio dietro questi azzardi si nascondono prodotti in grado di cambiare l’andamento generale delle serie. Molti videogiochi famosi sono nati rischiando tutto, per poi ritrovarsi a superare il proprio “antenato”. Sarà riuscita Square Enix a cambiare una volta per tutte il destino di Valkyrie Profile con questo nuovo gioco? Andiamo a scoprirlo nella recensione di Valkyrie Elysium.
La trama: Valkyrie Ragnarok
Tra i tantissimi generi videoludici che ormai questo panorama vanta, pochi risultano co-dipendenti dalla parte narrativa. Vantare un racconto avvincente non è un compito che tutti svolgono al meglio, dando spesso priorità alla parte videoludica più che a quella narrativa. Tuttavia, il genere JRPG ha sempre dipeso dal trovare un giusto equilibrio tra gameplay coinvolgente e una narrazione ben curata (possibilmente con quest’ultima che supera la parte ludica). Infatti, come tutti i JRPG che si rispettino, anche la saga di Valkyrie Profile ha sempre trovato punti interessanti da raccontare. Con Valkyrie Elysium, però, pur ancora mantenendo una solida base narrativa, gli sviluppatori non sembrano aver capito come svolgere il compito nei migliori dei modi.
Per farvi una breve introduzione, la storia di Valkyrie Elysium ci porta a rivisitare la mitologia nordica. Il mondo sta affrontando l’Apocalisse (conosciuta anche come Ragnarok nella mitologia nordica) e ormai non sembra esserci più una speranza valida per l’umanità. Odino, il Padre di Tutti, si ritrova ferito e senza poteri dopo il suo scontro fatale contro Fenrir. Con i suoi ultimi poteri, Odino dà vita all’ultima Valchiria. Saremo proprio noi a vestire i panni di questo personaggio di nome Marìa, che si ritroverà nel mezzo di una guerra non sua, ma che dovrà in qualche modo portare a termine aiutando il Padre di Tutti. Lungo il suo cammino, però, Marìa scoprirà che anche dietro gli scopi più nobili, spesso giacciano delle bugie miserabili.
Senza stare a spoilerarvi dettagli importanti, vi basti sapere che il racconto di Valkyrie Elysium risulterà estremamente piatto e banale. Pur avendo una base di partenza vasta e interessante come la mitologia nordica, l’opera Square Enix non riesce mai a sorprendere con colpi di scena ben piazzati. Infatti, già dopo le primissime ore di gioco molti di voi andranno già ad intuire il finale, potenzialmente già indovinandolo al primo tentativo. Se aggiungiamo anche che tutti i personaggi peccano in carisma e caratterizzazione generale, ci ritroviamo di fronte a un prodotto a dir poco mediocre e al di sotto degli standard della serie. Insomma, una vera e propria occasione mancata… almeno dal punto di vista narrativo.
Un gameplay divertente
Esattamente come per il comparto narrativo, Valkyrie Elysium non riesce a trovare un vero equilibrio nemmeno quando si va a parlare della parte puramente ludica. Come vi abbiamo accennato durante l’introduzione, il prodotto Square Enix cerca di abbandonare in maniera netta le sue radici, per tentare il successo in un mercato più “famoso” (ma anche più saturo, dal nostro punto di vista). Dimenticatevi il gameplay lento, metodico e ragionato dei vecchi capitoli della saga! Valkyrie Elysium, infatti, tramuta totalmente la sua natura in un vero e proprio Action Game. Se da un lato questo potrebbe far storcere il naso ai veterani della serie, effettivamente la scelta intrapresa dal team Soleil (creatori del gioco) è quella giusta!
Se c’è un punto in cui Valkyrie Eysium riesce a dimostrare quanto vale, questo è sicuramente legato al combat system. Il titolo propone un sistema di combattimento che ricorda da vicino opere come NieR e, in parte, Devil May Cry. Ovviamente la cura per ogni singolo dettaglio non è maniacale come nei titoli Platinum Games o Capcom, ma il risultato generale è più che soddisfacente. Anche se, alla lunga, il gioco vi spingerà a usare poche combo per basarvi sul button mashing, la soddisfazione data da ogni incontro coi nemici sarà più che soddisfacente. Ogni singolo feedback del colpo è molto reattivo e generalmente le hitbox di tutti i nemici funzionano a dovere. Anche le suddette combo, pur non essendo molto diversificate fra loro, vi spingeranno a sperimentare per trovare la strategia migliore per concludere gli incontri con il migliore dei risultati.
.. ma non privo di problemi
Anche se Valkyrie Elysium non popone un sistema di scelte o build tipica degli RPG, grazie alla varietà di abilità e armi sbloccabili il giocatore sarà spesso spinto ad adottare strategie diverse in base alla missione. Ogni nemico presenta una debolezza elementale e una legata all’armamentario della nostra Valchiria. Quindi, usare le giuste sinergie durante i combattimenti vi porterà a ottenere valutazioni migliori, alla fine degli incontri. Però, proprio queste valutazioni risultano piuttosto anonime, in quanto non incideranno minimamente sulle ricompense finali, che sono predeterminate e non terranno in conto le vostre prestazioni. Proprio per questo motivo, moltissimi giocatori andranno oltre il risultato finale della missione, concentrandosi esclusivamente sul portare a casa la vittoria.
Tuttavia, anche se il sistema di combattimento di Valkyrie Elysium si presenta in maniera quasi ottimale, ci sono delle pecche non indifferenti che rendono l’esperienza non del tutto soddisfacente. Tra le prime problematiche da menzionare, c’è una gestione della telecamera alquanto caotica. Spesso ci è capitato di incastrarci in zone morte in cui il nemico continuava a colpirci, senza riuscire a capire come. Aggiungiamo anche che Valkyrie Elysium presenta un sistema di stunlock estremamente punitivo, dove il vostro PG (ndr. Personaggio Giocante) diventerà inutilizzabile per qualche secondo. Unendo questi due elementi, spesso ci siamo imbattuti in situazioni a dir poco frustranti e per niente divertenti.
Altra piccola nota negativa risiede nella poca varietà generale del titolo, in termini di level design e non solo. Durante le nostre 12 ore di gioco per finire la campagna, abbiamo assistito a pochissima diversificazione creativa nella struttura dei livelli e dei nemici in generale. C’è solo un termine da usare per descrivere Valkyrie Elysium, quando si va a parlare di varietà: pigrizia! Il team di Soleil non ha voluto minimamente rischiare nel creare ambientazioni più credibili o interessanti, o nemici più vari. Giocare per 12 ore e vedere sempre le stesse cose, vi garantiamo che non è per nulla divertente.
Tecnicamente parlando
Purtroppo, anche toccando il profilo puramente tecnico di Valkyrie Elysium notiamo ancora una volta una persistente mancanza di cura. Infatti, pur essendo un titolo cross generazionale con una versione Next Gen dedicata (che durante la recensione abbiamo utilizzato), il titolo Square Enix sembra un prodotto vecchio di circa 15 anni: tra modelli poligonali di scarsa qualità che ricordano i giochi di fine generazione PS3, un’ottimizzazione approssimativa con cali di framerate frequenti (il gioco dovrebbe sfruttare i 60fps costanti, senza però riuscirci) e un sistema d’illuminazione non degno di un gioco PS5, Valkyrie Elysium risulta un prodotto decisamente mediocre.
Un’altra problematica abbastanza marcata risiede nel comparto audio del titolo: il mixaggio generale di molti suoni, infatti, risulta di scarsa qualità, ed è pure usato malissimo. Spesso, le voci di certi protagonisti si sentiranno più del dovuto, mentre in altre situazioni i suoni ambientali sembrano registrati dentro un armadio, senza filtro per condensare i rumori e con equipaggiamento scadente. Anche il doppiaggio generale è privo di cura, con attori piatti nelle proprie interpretazioni e che non trasmettono niente al giocatore (il che rende i personaggi principali più anonimi di quanto non siano già).
La recensione in breve
Valkyrie Elysium è decisamente una grande occasione sprecata per Square Enix. Se da un lato la scelta di cambiare strada e seguire un altro genere non è sbagliata in sé, da un altro lato la scarsa cura per i dettagli rende l'opera un prodotto poco al di sopra della mediocrità. Tuttavia, il quasi ottimo e soddisfacente combat system rende l'esperienza alquanto godibile, e ancor più, se apprezzate il genere. Sicuramente con questo capitolo non vedremo rinascere del tutto la saga di Valkyrie, però le basi per progetti futuri più qualitativi c'è tutta. Speriamo solo di vedere un Valkyrie Elysium 2 in grado di superare il predecessore in maniera netta e consacrare la saga una volta per tutte.
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Voto GamesEvolution