Nessuno avrebbe potuto prevedere il successo che Vampire Survivors ha riscosso nel 2022: mentre scriviamo queste righe il gioco si trova all’87° posto tra i titoli più giocati su Steam, dopo un anno in cui è diventato il gioco numero uno su Steam Deck – superando addirittura Elden Ring, The Witcher 3: Wild Hunt e Persona 5 Royal – e raggiunto il picco di 77.061 giocatori contemporanei, senza contare coloro che lo hanno provato tramite Xbox Game Pass. Rispetto all’inizio dell’anno scorso non è più il fenomeno del momento, naturalmente, ma sta dimostrando di essere più stabile e implacabile se paragonato a un’altra hit del passato: Among Us. Ma il gioco indie 100% italiano come è diventato così popolare e cosa lo ha portato a diventare un’autentica icona del gaming?
L’ispirazione
I piani iniziali erano tutt’altro che grandiosi: per il programmatore romano Luca Galante il gioco era un hobby a lui caro e null’altro, nato dopo un’esperienza come scripter e amministratore per un server privato Ultima Online. Vampire Survivors doveva essere un “punto di ritrovo” per un numero ristretto di giocatori, realizzato senza alcuna esperienza da game designer e nemmeno con un concept del tutto originale: molto prima del titolo firmato poncle è nato Magic Survival, un casual shoot ‘em up per smartphone Android rilasciato il 31 ottobre 2019 su Play Store da parte di uno sviluppatore coreano.
Il concept è lo stesso: il giocatore controlla un soggetto che deve sfuggire a ondate di mostri che lo inseguono continuamente, attaccandoli con qualsiasi incantesimo o abilità che gli è stata messa a disposizione. Distruggendoli, il giocatore raccoglie esperienza e seleziona altre magie man mano che avanza di livello. Da buon roguelike, la morte è inevitabile e consegna al giocatore altri punti per acquistare potenziamenti permanenti e nuovi soggetti. Anche le meccaniche sono identiche a quelle di Vampire Survivors: il giocatore controlla il movimento del personaggio con una levetta analogica digitale e le magie vengono attivate automaticamente.
Negli anni successivi Luca Galante ha ripreso tale concept e, servendosi di alcuni asset comprati molti mesi prima e apparentemente ispirati a Castlevania, ha dato vita al suo progetto tra aprile e maggio 2021 su smartphone Android. Tuttavia, la build iniziale risultava del tutto ingiocabile. Per questa ragione Galante decise di migrare su Itch.io e Steam, debuttando il 17 dicembre 2021 vendendo il titolo alla cifra simbolica di 5 euro, una colazione al bar.
Il boom di Vampire Survivors
Per il resto del mese Vampire Survivors non riuscì mai a superare quota 20 persone, fino a quando alcuni streamer e content creator non si accorsero della sua esistenza. Esiste, infatti, una discreta quantità di YouTuber e creator su Twitch molto esperta in materia di videogiochi indipendenti, sempre attirata dal piacere della scoperta di potenziali hit: è il caso di SsethTzeentach, che con il suo approccio irriverente recensisce a modo suo titoli di qualsiasi natura, anche particolarmente datati, facendoli scoprire – o riscoprire – a milioni di gamer. Su Twitch ci pensa LIRIK, uno degli streamer più famosi della piattaforma che, ogni domenica, accoglie le proposte dei sub e si cimenta spesso e volentieri in avventure mai viste prima.
Per Vampire Survivors la miccia l’hanno accesa alcuni creator nello specifico: i primi a portarlo su Twitch nel dicembre 2021 furono alcuni streamer asiatici, principalmente coreani, con migliaia di spettatori contemporanei. Con la luce dei riflettori orientali puntata su di esso, il titolo ha inaspettatamente iniziato la sua crescita esponenziale.
Un’influenza maggiore – riconosciuta dallo stesso Galante – l’ha avuta SplatterCatGaming su YouTube il 6 gennaio 2022 con il suo video dedicato dalla durata di 30 minuti, mentre Vampire Survivors già coinvolgeva mediamente 10.000 giocatori contemporanei. Quindi, sono stati Wanderbot su Twitch e Northernlion su YouTube a dare una spinta ulteriore al progetto. Tra fine gennaio e inizio febbraio, dunque, Vampire Survivors ha raggiunto il suo apice storico su Steam di 77.061 player. Considerate tutte le build disponibili sul mercato, compresi Itch e la versione browser online, Galante ha rivelato però di avere superato il mezzo milione di giocatori.
Ora Vampire Survivors si può giocare su Xbox grazie al Game Pass, su Android e iOS, ha un DLC su Steam e ne arriveranno altri ancora. Come se non bastasse, dietro le quinte Luca Galante e il suo team stanno lavorando ad altri progetti. In poche parole, poncle sembra oramai inarrestabile.
La mancata spinta italiana
L’inatteso successo ha costretto Galante a non dormire per dedicare tempo prezioso al perfezionamento di Vampire Survivors. Con sempre più giocatori attivi è aumentato il feedback ricevuto, ergo la necessità di risolvere bug e offrire supporto tecnico. Il momento di gloria e di rivincita per lo sviluppatore arrivò dunque nei primi mesi dell’anno appena conclusosi, ma non grazie all’Italia.
Con amarezza si nota il ritardo dei portali nazionali del settore nella copertura e promozione di un progetto che sventola la stessa bandiera: interviste, anteprime e notizie dedicate sono giunte solamente un mese dopo il boom effettivo su scala globale, dimostrando che se i giocatori italiani sono venuti a conoscenza di Vampire Survivors in precedenza è soltanto a causa dei fan dall’estero e di un passaparola tra aficionados, oppure delle prove e degli approfondimenti dedicati da altri siti anglofoni accortisi ancor prima delle controparti italiane dell’affermazione di poncle e di Vampire Survivors.
In parte si potrebbe puntare il dito contro lo stesso Galante per la mancata promozione del gioco ma, in fondo, questa storia è più romantica. Del resto, vedere il frutto del proprio lavoro diventare una hit internazionale semplicemente grazie alla perspicacia di alcuni appassionati è molto più entusiasmante e incoraggiante agli occhi del creatore.
La nascita del genere “Vampire Survivors – like”
Sulla scia di Vampire Survivors è sorto un nuovo genere, definito da ondate di nemici contro cui combattere e sopravvivere; armi, personaggi e aggiornamenti vari con cui sperimentare; ma più di ogni altra caratteristica, un prezzo competitivo. Si potrebbe definire altrimenti anche “reverse bullet hell”, eppure c’è molto di più oltre a questa etichetta. Mentre le imitazioni minori vendute a un misero euro possono essere evitate, particolare attenzione va posta a un’intera, impensabile serie di titoli chiaramente ispirati ma con connotati ben differenti.
Uno dei più ambiziosi notati dagli stessi fan di Vampire Survivors è Project Lazarus, dagli elementi di gioco principali soddisfacentemente familiari ma con dettagli unici che rievocano Front Mission e Armored Core grazie alla presenza di mech altamente personalizzabili al posto dei caratteristici eroi dagli esilaranti nomignoli italiani. Gunlocked è invece un twin stick shooter rogue-like a scorrimento verticale, con una progressione analoga a quella di Vampire Survivors ma dall’approccio ben differente. O ancora, Soulstone Survivors è quasi una copia di Vampire Survivors ma elementi più RPG. E come dimenticarsi di Rogue: Genesia, stilisticamente davvero vicino a VS ma più ispirato alla pixel art di Final Fantasy, e dal gameplay che unisce l’automatic shoot ‘em up “tradizionale” con l’approccio roguelite di Slay The Spire.
Su smartphone Android esistono molti altri titoli ancora che richiamano a Vampire Survivors, ma ormai avete inquadrato il trend: se oggi tanti, piccoli sviluppatori possono trovare un posto nel cuore della community è grazie a un uomo e un gioco, nato per pura passione e come semplice hobby, simbolo dell’amore per i videogiochi.