Con l’avvento delle nuove generazioni c’è sempre la speranza di vedere un progresso alquanto improntato da parte dei vari sviluppatori. Spesso, l’evoluzione capita sin dalle prime giornate della next gen, offrendoci soddisfazioni mai viste prima. Questi risultati positivi non servono soltanto ai singoli per dimostrare il loro valore, ma determinano anche dei standard da “far rispettare” alle future opere in uscita. Proprio per questo motivo, certe volte diventa sconcertante assistere all’approdo di determinati videogiochi. Con in mano le tecnologie odierne, le idee sempre più innovative e la voglia di innovare, non capiamo come facciano certi produttori e sviluppatori a retrocedere sotto ogni singolo aspetto. Ci vuole quasi un’abilità unica nel fare le cose male per dare vita a prodotti come Wanted Dead.
Non ve lo nascondiamo che il compito di valutare a dovere il nuovo gioco Soleil è stato alquanto arduo. Era da tantissimo tempo che non ci trovavamo davanti ad un’esponete del genere così mal fatto. Proprio questa sua scadente qualità del prodotto ci ha portati svariate volte a voler accantonare del tutto la valutazione del gioco. Però, con un po’ di sangue freddo e la dovuta perseveranza, siamo riusciti a tirare fuori qualche punto da analizzare anche da questa disastrosa opera. Quindi, se siete interessati a questo titolo creato da ex sviluppatori Team Ninja, vi invitiamo a leggere la nostra recensione di Wanted Dead.
Una trama talmente confusa da colpirsi da sola…
Partiamo con un semplice presupposto: questa tipologia di giochi difficilmente riesce ad avere una parte narrativa ben strutturata. Effettivamente, la natura ludica del genere riesce, nella maggior parte dei casi, a compensare le mancanze evidenti di una “coerenza logica” da attribuire alla narrazione. Siamo stati abituati a situazioni simili con i vecchi Ninja Gaiden e anche con Wanted Dead il tutto poteva funzionare nello stesso modo. Tuttavia, non vi nascondiamo che la storia di questo gioco ci ha confusi talmente tanto, che ancora non sappiamo con esattezza cosa abbiamo vissuto. Non stiamo parlando di una trama piena di colpi di scena o ricca di sorprese, ma di una talmente zeppa di buchi e con un cast estremamente anonimo, da farvi dimenticare l’intero punto della storia già dopo le primissime ore.
Il racconto viene incentrato su una squadra speciale della polizia di Honk Kong, ovvero la Zombie Unit. Nei panni di Hannah Stone, prenderemo parte a svariate missioni con l’obbiettivo di smascherare una cospirazione che avrà a che fare con la nostra squadra e anche… il governo. Si ragazzi! Questo è davvero l’incipit generale del racconto di Wanted Dead. Un incipit talmente basilare, banale e soprattutto mal raccontato, da lasciarvi senza interesse nei confronti del racconto. Se aggiungiamo che anche ogni singolo personaggio è estremamente privo di una qualsiasi caratterizzazione logica o estremamente stereotipato (c’è il classico poliziotto corrotto, il maschio maschilista e pervertito e la classica donna forte ma apprezzata solo per la bellezza fisica), ci ritroviamo davanti ad un disastro narrativo alquanto concreto.
In caso non l’avreste capito, la trama presente in Wanted Dead tocca livelli di trash talmente assurdi da far sembrare un capolavoro persino la narrazione di Sharknado. Però, come abbiamo detto all’inizio di questo paragrafo, in giochi simili è difficile trovare trame interessanti. Inoltre, ci viene alquanto facile perdonare le mancanze narrative se la parte di gameplay risulta solida.
Il ritorno di Devil’s Third
Purtroppo, anche quando si va a parlare di pura parte ludica, Wanted Dead riesce a sbagliare tutto talmente tanto, da far sembrare il risultato finale un gioco fatto da degli amatori. E la cosa ci dà alquanto fastidio in quanto, dietro il progetto c’erano persone coinvolte in giochi come Ninja Gaiden, Dead or Alive e Sekiro. Insomma, con un portafoglio simile, una minima qualità non doveva mancare. Possiamo capire la scusa del poco budget, però abbiamo visto svariate volte progetti con budget ridotti (ma con un buon team creativo dietro) a splendere come non mai. Wanted Dead mischia troppi elementi insieme, nella speranza di offrire al giocatore un prodotto ben definito. Ma proprio questo miscuglio indefinito, rende il risultato finale decisamente deludente (per non dire altro).
Il gioco Soleil si propone come uno strano misto tra un Hack n Slash Melee (sulla falsa riga di Ninja Gaiden e giochi simili) e un Third Person Shooter. Dov’è che abbiamo già assistito ad un ibrido simile? AH GIA! Su quel disastro chiamato Devil’s Third. Infatti, ironicamente, Wanted Dead è più simile ad un erede di quella brutta esclusiva WiiU che di un qualsiasi Ninja Gaiden. Non staremo a farvi perdere troppo tempo con i dettagli tecnici sul perchè il prodotto Soleil non funziona, però cercheremo di farvi capire qualche particolare importante sulla vicenda.
Sappiamo che la natura degli Hack n Slash è spesso una decisamente tecnica, dove il giocatore deve sudare prima di arrivare a padroneggiare a dovere il gioco. Ogni combo è fondamentale e ogni pattern attacco nemico va studiato nei minimi dettagli, portando il giocatore a diventare una vera macchina con riflessi e memoria muscolari quasi perfetti. Ecco, prendete questo principio e ammazzatelo del tutto con: nemici estremamente idioti (e di conseguenza difficile da leggere) che fanno un danno spropositato, picchi di difficoltà insensati, level design che sembra uscito da un progetto universitario di qualche sviluppatore alle prime armi con Unity ed infine, un sistema di combattimento talmente inconsistente da portarvi alla frustrazione. Mettete insieme tutte queste “caratteristiche” e avrete Wanted Dead. Se aggiungiamo anche che il gioco è pieno zeppo di bug (anche game breaking), siamo di fronte ad un progetto estremamente fallimentare.
Tecnicamente Parlando
La versione da noi provata è stata quella su PS5 e, beh… c’è relativamente poco da salvare anche sotto il lato tecnico. Wanted Dead sembra rimasto bloccato nel tempo da circa 2 generazioni e mezzo, offrendo un risultato finale visivo alquanto brutto. Le texture ed i modelli generali dei personaggi sono qualitativamente scarsi, le animazioni ancora di più e il framerate è talmente inconsistente che sembra di essere tornati su Cyberpunk PS4 al day one. Insomma, anche sotto questo comparto, il gioco è difficile da premiare o da salvare.
Forse, l’unica lancia che si può spezzare al suo favore sta nella (scarsa) soundtrack presente nel titolo, che risulta anche di buona fattura e adrenalinica in certi punti. Apprezzabile anche la presenza di Stefanie Joosten che però, non riesce ad essere sfruttata a dovere. E qua ci sorge spontanea la domanda: che senso ha investire in figure famose se, il tuo prodotto “finito” fa acqua da tutte le parti? Insomma, una domanda che ci siamo messi svariate volte lungo la nostra carriera videoludica, ma poche volte abbiamo avuto una risposta valida.
Conclusioni
Wanted Dead è un progetto alquanto vergognoso da vedere nel 2023. Giocare su certi nomi grossi e su eredità passate importanti rende il risultato finale ancora più deludente. Possiamo capire l'intenzione di volere "rendere omaggio" alle vecchie generazioni di videogiochi, però quando il lavoro viene svolto così male, non si fa altro che mancare di rispetto certe opere del passato. Infatti, l'opera Soleil si posiziona ufficialmente non solo come uno dei giochi più brutti di quest'annata, ma anche una dei prodotti più insufficienti dell'intera generazione. Da provare solo se amate il trash (ma quello brutto) o se siete masochisti. Altrimenti, c'è sicuramente di molto meglio la fuori.
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Voto GamesEvolution