Annunciato a sorpresa da Bandai Namco durante le finali del Dragon Ball FighterZ World Tour, un nuovo capitolo di Dragon Ball Budokai Tenkaichi si è palesato al mondo con una notizia di inizio lavorazione a cui non ha seguito una data di rilascio ufficiale, ma così poco è bastato per alzare l’asticella dell’attenzione e riaccendere la passione – come i ricordi – di milioni di appassionati in tutto globo.
Non parliamo di fan dell’opera di Akira Toriyama, bensì fedelissimi proprio del franchise di Budokai Tenkaichi che nel corso degli ultimi quindici anni, che hanno visto un’assenza di nuovi capitoli, sono serviti per far crescere un fandom impressionante, tanto da far diventare i capitoli di Budokai Tenkaichi alla stregua di un cult, pur essendo da sempre giochi terribilmente sbilanciati e realizzati con poca cura, ma sempre estrema passione. Come si spiega questo particolare fenomeno?
Personaggi fatti con lo stampino
Parlare di un gioco per PlayStation 2 uscito nel 2007 sembra quasi addentrarsi in un capitolo di storia giurassica, eppure chiunque abbia respirato a pieni polmoni quel periodo, ricorderà la presenza di titoli quali Dragon Ball Budokai Tenkaichi 2 e 3. Con il secondo capitolo che diventò davvero esplosivo su larga scala, toccando un ampio raggio di utenti, forse ad oggi quello più celebrato e oggetto di divertimento da parte di modder di tutto il globo, con il terzo capitolo che riproponeva la stessa formula senza mai nascondere il pigro lavoro di ammodernamento e ottimizzazione, il plus veniva dal pantheon di personaggi giocabili che toccava numeri assolutamente impressionanti, superando abbondantemente il numero di 160.
Saga principale, Z, GT, i film, e personaggi dal mondo di Arale, Budokai Tenkaichi alla sua terza iterazione era un circo di dimensioni impressionanti, la reale potenza dei guerrieri Z e non nel palmo del nostra mano mentre alla pressione di un tasto si lanciava l’attacco energetico più potente in nostro possesso per annientare con annessi insulti il nostro avversario.
Ad oggi, rendendosi conto del gioco in oggetto, Budokai Tenkaichi era un vero baraccone di personaggi assolutamente fuori scala e senza alcun bilanciamento. Le sfide erano innumerevoli e niente ci vietava di sconfiggere su Super Baby con un potenziatissimo Yamcha. Qualcosa di estremamente divertente, pur nella consapevolezza la varietà di combattimento era vasta e il livello di sfida libero come la fantasia dei suoi videogiocatori.
Un titolo adatto a tutti
Rispondiamo anche ad un’altra domanda: perché portare un nuovo capitolo di questo franchise? Non abbiamo già abbastanza giochi a tema Dragon Ball pubblicati negli ultimi anni?
Possiamo ben constatare che oggi l’offerta maggiore riguardo i giochi a tema Dragon Ball sembrano parlare a diverse fette di utenza. Con Dragon Ball Xenoverse 2 abbiamo quel prodotto declinato alla fruizione online a cui gli sviluppatori continuano a supportare nel tempo con contenuti e aggiornamenti vari. Complice anche la serializzazione di Dragon Ball Super e i nuovi film d’animazione, il mito come il supporto e i nuovi personaggi che escono dall’universo di Dragon Ball, sono oggetto di rielaborazione videoludica per poi darla in pasto ai videogiocatori interessati.
Poi abbiamo avuto Dragon Ball FighterZ, picchiaduro estremamente tecnico e appagante, dedicato a chi cerca una sfida ben bilanciata e avversari ardui o professionisti online. Magari un titolo che tiene lontano chi cerca un approccio da casual gamer, ma dedicandosi con perizia, pazienza e studio di ogni tecnica offensiva come difensiva di tutti i guerrieri, si ha tra le mani uno dei migliori picchiaduro in assoluto, anche al di fuori della fruizione di Dragon Ball.
L’ultima iterazione è Dragon Ball Z Kakarot (che ha ricevuto un aggiornamento next-gen recentemente), declinazione narrativa della saga di Dragon Ball Z e anche qualche assaggio di Super grazie ai DLC, con una spruzzata da GDR ma sempre attento ai combattimenti e l’esplorazione delle grandi mappe da gioco. Una via di mezzo tra l’esperienza godereccia e la possibilità di personalizzare alcune statistiche, pur vantando pochi personaggi giocabili per ovvie ragioni narrative.
Per non parlare dell’ultima declinazione non proprio brillante di Dragon Ball The Breakers, con un atteggiamento da gioco online asimmetrico sulla scia di successi quali Dead by Daylight, dal divertimento sommario, ma povero di contenuti a cui si spera questo divario possa venire colmato a breve, ma ennesima declinazione del franchise per attirare giocatori di altro tipo.
Dove si inserisce Budokai Tenkaichi?
L’annunciato sequel del franchise di Budokai Tenkaichi probabilmente cercherà di ritagliarsi quella fetta di azione scanzonata, senza alcun filtro, magari con un maggiore approfondimento per le strutture tecniche di ogni personaggio, da cui comunque siamo già ben disposti nell’aspettarci esagerazioni sul lungo termine, tanto nel bilanciamento, quanto nelle modalità di gioco.
All’epoca era tutto un co-op, ma pensate oggi ad un tag team online di Dragon Ball Budokai Tenkaichi. Probabilmente già vi prudono i polpastrelli.
A questo aggiungente anche la possibilità di replicare l’immenso pantheon di personaggi della saga di Dragon Ball, andando ad ottimizzare gli stessi, magari eliminando Arale o alcuni terziari della prima saga di Dragon Ball, ma inserendo e contestualizzando anche la saga Super e gli ultimi film (come sta già facendo Xenoverse 2).
Insomma, Budokai Tenkaichi molto probabilmente cercherà di inserirsi in quello spazio grigio di gioco adatto a tutto e tutti, da smashing button estremo e senza filtri, dal divertimento godereccio ed eccessivo, senza starsi troppo a perdere in bilanciamenti, perché di titoli che offrono un certo grado di sfida, ne abbiamo già, di varia natura e tornare a sparare a raffica attacchi energetici gratuiti non è mai stato così bello, specialmente su titoli quali Budokai Tenkaichi.