Che piaccia o meno, il franchise di Final Fantasy in più di trenta anni ha vissuto alti e bassi, capitoli immortali ad altri sottotono, portando al cospetto del marchio, milioni di appassionati in tutto il globo.
A poche settimane dall’uscita dell’attesissimo Final Fantasy XVI, vi proponiamo la recensione di Final Fantasy Pixel Remaster, un viaggio nel passato per riscoprire i primi sei capitoli del franchise e godere in una forma rivisitata, ma fedele all’originale, dove tutto è iniziato.
Final Fantasy Pixel Remaster, per grandi e piccini
Non serve certo presentare al mondo Final Fantasy, franchise decennale che ha saputo mostrare al mondo che il medium videoludico era qualcosa di più di semplice divertimento e/o intrattenimento ludico. Alle avventure fantastiche, faceva strada un valore narrativo di gran spessore, con personaggi caratterizzati di tutto punto e trame mai banali (stiamo tutti pensando a Final Fantasi VI, giusto?) e tutti questi elementi rendevano in qualche modo vivi quei pixel che vedevamo su schermo,
L’operazione di “ammodernamento” dunque punta a rivitalizzare l’aspetto estetico, pur non intaccando la natura dei diversi titoli. Il lavoro maggiore si può notare principalmente con i primi tre Final Fantasy, che hanno ricevuto una rielaborazione dei pixel più curata, senza mai esagerare, rendendo il lavoro finale in linea con lo stile estetico del quarto, quinto e sesto capitolo, sicuramente più ricchi di dettagli.
Musica e Pixel
Ha fatto notizia l’inserimento in questo progetto di remaster lo storico compositore Nobuo Uematsu, che coglie l’occasione per riprendere i mani spartiti originali e rimaneggiarli con cura. L’operazione è la medesima, con il semplice obiettivo di arricchire il comparto sonoro, magari aggiungere e ottimizzare, senza mai sottraendo note o stili.
In qualche modo, nell’ottica del grande lavoro di remake apportato su Final Fantasy VII e l’ammodernamento di Crisis Core, l’obiettivo di Square Enix sembra essere proprio quello di portare la magia dei primi Final Fantasy a chi in quel periodo non ha giocato le origini della saga, o più semplicemente, ancora non c’era.
Altro elemento a supporto dell’operazione di non stravolgimento riguarda le classiche feature inedite per personalizzare le sessioni di gioco.
Avventura personalizzata
Tra queste troviamo la possibilità di giocare con un font su schermo estremamente più moderno, ma con la possibilità di rievocare quello originale. Va detto che quello presentato di default è moderno, pulito e più compatto, aiutando molto la lettura delle tante e diverse stringhe di testo, ma per un’avventura originale e fedele, dal menù di opzioni possiamo richiamare il font originale e tornare a respirare anni ’80 e pixel a volontà.
Nelle riedizioni di JRPG datati non è nuovo l’inserimento dell’accelerazione delle fasi di combattimento o la semplice velocità aumentata, utile in alcuni casi a svecchiare sezioni di gioco piuttosto lente o anche per chi cerca di livellare sfruttando i combattimenti casuali in modo veloce e diretto.
A proposito di questi, sempre dal menù opzioni si possono disattivare gli incontri con i nemici mentre si naviga per la mappa. Anche qui, opzione particolare e a gestione del giocare, che annulla un tedio ludico che si tramuta in realtà nella possibilità concreta di sconfiggere nemici e guadagnare oggetti e punti esperienza.
Il resto del pacchetto, come già porta il nome, è la riproposizione di questi sei giochi, con pregi e difetti, da rivivere a pieni polmoni. Una collezione ricca e notevolmente longeva che può fare davvero la gioia di nuovi o vecchi appassionati di Final Fantasy.
La recensione in breve
Quella di Final Fantasy Pixel Remaster è un'operazione globalmente funzionale e intelligente. Sei grandi classici rivisti per l'occasione e ammodernati di tutto punto senza snaturare il progetto genitore. Tra nostalgia e possibilità di giocare le origini del franchise, tutto si incasella perfettamente, con una collezione estremamente longeva.
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Voto GamesEvolution