Le avventure grafiche sono un genere da sempre considerato di nicchia. Per giocarle servono dedizione e logica, e molti sono quelli che le evitano a prescindere, a causa della scarsa interazione in tempo reale. Ma qualcosa si sta muovendo, e questo genere sta spingendo per uscire dalla sua nicchia, proponendo un nuovo tipo di storytelling. Oggi proveremo ad analizzare queste nuove proposte attraverso due titoli del 2022, ovvero Pentiment e Freud’s Bones.
Il caso di Pentiment
Pentiment, la nuova avventura testuale targata Obsidian – che abbiamo recensito qui di recente -, è incredibilmente prolisso. E ne va fiero. Non solo: i suoi muri di testo sono talmente ben scritti e resi interattivi dal comparto semi-RPG delle scelte che questa prolissità per la maggior parte del tempo non si sente. Esplorare i dintorni di Tassing e parlare con i suoi abitanti è incredibilmente divertente. Ma perché? Perché Pentiment può vantare di una narrativa forte. Parliamo di una detective story, un giallo, un caso che solo noi videogiocatori potremo risolvere. E riusciremo nell’impresa solo stando attenti e scegliendo accuratamente ogni opzione di dialogo. Insomma, Pentiment funziona perché sfrutta la multimedialità del videogioco a 360 gradi. Narrativa, interazione, comparto artistico… Nulla viene lasciato al caso. E a tutto questo aggiunge un’estetica accattivante ispirata alle miniature medioevali.
Il fascino della psicologia in Freud’s Bones
Ma il 2022 è stato anche l’anno di Freud’s Bones, avventura grafica nostrana che ci fa letteralmente entrare nel cervello di Freud, psicanalizzando lui ed i suoi pazienti. Il lavoro di Axel Fox – che ha vinto tra l’altro l’Indie Forge di RedBull – è molto interessante per motivi molto simili a Pentiment, eppure ha un modo tutto suo di coinvolgere. Anche qui si tratta ovviamente di un’avventura grafica, ma il caso da risolvere non riguarderà più il mondo esterno, bensì quello interiore. Le scelte che dovremmo soppesare riguarderanno i casi del dottor Freud, ed i testi da leggere non saranno lunghi dialoghi, ma documentazioni relative ai pazienti ed alla psicanalisi in generale. Ancora una volta quindi avremo a che fare con muri di testo, ma ancora una volta la formula del gameplay riuscirà a motivarci ed a premiarci per una lettura attenta. È solo analizzando a fondo gli appunti del dottor Freud che potremo consigliare le cure migliori per i suoi pazienti… E infine risolvere proprio la sua situazione.
Il ritorno delle avventure grafiche
Le avventure grafiche sono destinate a scalare le classifiche e di entrare nei generi preferiti dai videogiocatori? Probabilmente no, o almeno non tra breve. Possono fare però delle cose molto importanti: prima di tutto far capire che un videogioco, per essere divertente, non deve basarsi per forza sull’interazione in tempo reale. E poi, insomma, per quanto possa sembrare una cosa banale, possono far capire a chi videogioca quanto possa essere bello leggere, e viceversa, far scoprire il mondo dei videogiochi ai topi di biblioteca.
Il mondo dei media è ancora troppo diviso in comparti stagni. Il videogioco, forse più di altri strumenti di comunicazione, sta insistentemente spingendo verso la crossmedialità, il dialogo, l’interconnessione tra arti. Quello delle avventure grafiche è solo uno degli ambiti che sta cercando di lanciarci un messaggio che vale la pena ascoltare.