Un NBA Jam italiano dallo stile grafico in stop-motion con una campagna roguelite procedurale caratterizzata da una storia sopra le righe, il tutto arricchito dall’ormai fin torppo snobbato multiplayer locale… manca solo un piccolo dettaglio per descrivere RoboDunk, la seconda fatica di Jollypunch Games dopo il folle, divertente e coloratissimo Fly Punch Boom!, ossia che in questo basket game dai sapori arcade, al posto dei cestisti… ci sono i robot.
RoboDunk è disponibile su Steam e Nintendo eShop dal 25 settembre al prezzo di 12 euro, scontato del 20% in occasione del lancio, e nelle prossime righe andremo ad analizzarlo, contestualizzandolo ed esaminandone pregi e difetti in modo da comprenderne il pubblico di riferimento, nella speranza che questa recensione possa aiutarvi a capire se il tipo di esperienza regalata dal titolo può fare al caso vostro.
RoboDunk, Prepartita
Esistono tre modalità giocabili in RoboDunk: la campagna, la modalità “Infinito” (nella quale vi cimenterete in un’eterna serie di partite dai settaggi completamente casuali, alla fine delle quali il vostro punteggio verrà inserito nella classifica generale) e la “Versus” (che, tramite una serie di opzioni, vi permetterà di creare il game perfetto per le vostre esigenze).
Per quel che riguarda la campagna, la scelta di basare l’esperienza su un percorso dalla struttura roguelite si rivela vincente, soprattutto grazie alla presenza delle “mod”, potenziamenti temporanei o permanenti da innestare nei nostri robot… e sono proprio i robot i protagonisti della storia, divertente e surreale, narrata con un’ironia che ricorda quella di “Guida Galattica per gli Autostoppisti” e al centro della quale si trova la figura del Sorvegliante, una misteriosa entità interessata ai rapporti creatisi nel mondo di gioco attorno alle partite di basket.
Ogni robot (tutti dotati di abilità speciali uniche e caratteristiche “atletiche” diverse), squadra e arena nasconde dettagli narrativi da scoprire a suon di schiacciate, le quali rappresentano il vero cuore (sia dal punto di vista narrativo che da quello del gameplay) di RoboDunk. Grazie alle già citate mod, abilità e caratteristiche atletiche, potrete creare il team perfetto per voi, composto dai robot che più si adattano al vostro stile di gioco, potenziandoli e sviluppando una vera e propria build personale che renderà l’ardua progressione decisamente più appagante.
Apprezzatissima inoltre la presenza dei “segreti”, contestualizzati similmente ad altri titoli indie che condividono questo tipo di narrazione, come ad esempio Vampires Survivors.
Il game day di RoboDunk
Una volta in game, le parole chiave per RoboDunk sono “essenzialità” e “appagamento”.
Lo stile grafico, nonostante sia meno colorato e coinvolgente rispetto a quello del cartoonoso e già citato Fly Punch Boom!, restituisce una sensazione simile a quella che si prova con la stop-motion, risultando essenziale ma efficace, definizione valida anche per il gameplay.
In partita si scontrano due squadre, composte da due robot ognuna, con lo scopo di effettuare più schiacciate del team avversario: le schiacciate sono infatti l’unico modo per aumentare il proprio punteggio e, in base all’altezza del salto che porterà al dunk, il punto avrà un valore compreso tra 1 e 4.
I controlli si suddividono in fase di attacco (passaggio, scudo, salto/schiacciata, chiamata del salto del compagno) e fase di difesa (placcaggio, cambio del robot controllato) e la loro intuitività permetterà al giocatore di progredire velocemente l’alta curva di apprendimento, con i match che si svolgono in una grande varietà di arene, accompagnati da una colonna sonora orecchiabile e in linea con i toni del titolo.
Post-match
In ambito single player, l’intelligenza artificiale di RoboDunk sembra a volte tendere troppo verso la perfezione, soprattutto ai livelli di difficoltà piu alti (elemento che, va detto, potrebbe per qualcuno rappresentare uno stimolo più che un difetto), ma considerata la natura estremamente indie del titolo e i limiti produttivi che ne conseguono, il verdetto è da questo punto di vista decisamente positivo.
Rimanendo sui limiti produttivi, l’inevitabile scelta di una telecamera semifissa e la freneticità delle azioni causano spesso una leggera confusione a schermo, specialmente quando il gioco si fa più concitato, tra compenetrazioni derivanti dalle diverse dimensioni dei robot, mod che ne aumentano la velocità e abusi delle abilità speciali.
Passando invece al reparto multiplayer, applauso per la presenza della co-op locale, mentre l’online consiste fondamentalmente nell’organizzazione di partite private tramite Parsec, un programma esterno non intuitivissimo che rende il tutto abbastanza macchinoso. Meglio di niente, ma la mancanza di una vera e propria modalità online competitiva si sente, dato che il titolo avrebbe espresso al massimo il proprio potenziale proprio in quel contesto, ma tale assenza è comprensibile e giustificata se si considerano le dimensioni dello sviluppo e lo scopo principale del progetto.
A conti fatti, l’unico vero rischio per RoboDunk è quello di incorrere nel fattore ripetitività: se infatti non ci si appassiona profondamente al gameplay e alle sensazioni che regala, alla campagna e alla lore, o se non si ha un amico con il quale giocare, RoboDunk potrebbe “saziarvi” dopo poche ore, ed è proprio per questo che l’acquisto è consigliato, ma solo se si è consapevoli di ciò che si sta comprando, tenendo conto del rapporto qualità/longevità/prezzo.
La recensione in breve
Considerati i limiti derivanti dalla natura del progetto e le dimensioni dello sviluppo (e del suo principale scopo), RoboDunk potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa, a patto che venga approcciato con la giusta consapevolezza.
Se pensate che un videogioco sportivo originale e dal sapore arcade incentrato soprattutto su una campagna roguelite possa fare al caso vostro, e in particolare se amate le narrazioni caratterizzate da toni ironici e sopra le righe e l'interpretazione del reparto multigiocatore in stile "vecchia scuola", il divertimento e l'appagamento è in questo caso assicurato.
Il rapporto qualità/longevità/prezzo è buono e il risultato finale è, tutto sommato, più che discreto.
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Voto GamesEvolution