Dopo sei mesi d’attesa e tre settimane di ritardo per preparare al meglio la sua release, finalmente anche i videogiocatori su PC possono metter mano su The Last of Us Parte 1. Il porting, uscito lo scorso 28 marzo, presenta alcune questioni spinose, che gli sono valse numerosi e tempestivi review bombing da parte del pubblico. In questa analisi cercheremo di capire in che stato è il gioco, e proveremo a fare il punto sulla situazione. In fondo trovate anche una sezione dedicata a fix, impostazioni per ridurre l’incredibile quantitativo di VRAM richiesto ed altri consigli tecnici.
Una galassia non così tanto ferrea
La versione PC di The Last of Us Parte 1 è stata sviluppata da Iron Galaxy, che nel suo curriculum può vantare porting su PC di giochi del calibro di Crash N Sane Trilogy ed il recente Uncharted: Legacy of Thieves Collection (che abbiamo analizzato nel dettaglio qui). Il team nel corso degli anni è riuscito a dar prova del suo valore (e di recente ha confermato di saperci fare, con Metroid Prime Remastered su Nintendo Switch). Allo stesso tempo però, a causa di lavori indecenti come il porting PC di Batman Arkham Knight, il team si è guadagnato una reputazione non proprio positiva da parte del pubblico.
Purtroppo nell’approcciare a The Last of Us Parte 1 non è difficile capire verso quale faccia della medaglia orientarsi… In pochissime ore il porting si è già guadagnato l’infame soprannome “The Last of VRAM”, a causa dell’enorme quantità di risorse grafiche che assorbe. Al momento della stesura di questo articolo, delle 7978 recensioni su Steam, solo il 34% risulta positiva.
Rimasterizzato, ma con troppe bruciature
Ma cerchiamo di fare un passo indietro, abbandonare pregiudizi, e analizziamo in modo quanto più obbiettivo possibile questo porting, ma non prima di allegarvi la configurazione che abbiamo usato per provarlo:
Scheda Madre: MSI PRO Z690-A
Processore: Intel i7 12700K
Scheda Video: Gigabyte AORUS GeForce RTX 3070ti MASTER
RAM: 32GB (16GB x2) Crucial Ballistix 3600 MHz, DDR4, CL16
SSD: Samsung 980 Pro 1TB
Tra le novità del lavoro di Iron Galaxy vediamo delle facce familiari: AMD FSR 2.2, Nvidia DLSS Super Resolution, supporto a monitor 21:9 Ultrawide e 32:9 Super Ultrawide, che avevamo visto nella versione PC di Uncharted: Legacy of Thieves Collection.
Ma purtroppo insieme alle interessanti funzionalità, questo porting eredita anche i problemi della collezione uscita lo scorso ottobre. Sono presenti infatti, fin dai primi minuti di gioco, rallentamenti, stuttering (soprattutto quando si entra in nuove aree), e come se non bastasse, nonostante avessimo aspettato il caricamento completo delle shader prima di avviare il gioco, siamo incappati in fastidiosissimi glitch delle textures, che hanno rovinato più di un filmato. La cosa divertente è che questa cosa è successa usando il preset “medio”, ed il problema è sparito alzando le impostazioni grafiche. Il problema è che poi, nonostante il gioco girasse tra i 60 ed i 70 fps nelle zone aperte, senza esagerati cali, siamo incappati in fastidiosi e randomici crash in più momenti.
Il tentativo di prova
Dopo qualche ora di test e di (tentato) gameplay abbiamo capito una cosa: molte situazioni, molte statistiche, lo stesso utilizzo della CPU e GPU sono talmente fluttuanti che non è proprio possibile valutare il gioco sulla nostra macchina, figuriamoci sull’incredibile varietà di componenti sul mercato PC. Il gioco passa dal girare in maniera decentemente fluida a scattare, e cliccare “continua” o “nuova partita” in questo senso è un terno al lotto. Un terno al lotto sono anche i fastidiosi glitch sulle textures, ed in particolare sui capelli: per giocare senza di essi saremo costretti a riavviare il gioco più e più volte, sperando che non compaiano.
Altra nota di demerito va ai controlli con mouse e tastiera: muovere la visuale e la mira con l’input preferito dai PC gamer rende il gioco ancora meno fluido, aggiungendo un ulteriore livello a stuttering e cali di fps vari. Purtroppo nemmeno FSR 2 e DLSS riescono ad arginare questi problemi, che sono evidentemente relativi al rilascio decisamente troppo frettoloso.
Detto questo, bisogna assolutamente spezzare una lancia a favore della varietà di impostazioni grafiche disponibili, e dalla loro modularità: talmente numerose da confondere anche gli smanettoni più accaniti. La maggior parte delle suddette impostazioni (che coprono qualsiasi sottocategoria grafica, dalle texture ai riflessi, passando al motion blur e all’illuminazione) ha uno slider molto generoso, che parte da un setting “minimo” arrivando a “ultra”, passando per “medio”, e “max”. Un’ottima notizia per chi possiede una macchina più vecchia o datata, che, almeno su carta, dovrebbe riuscire a far girare il gioco alle risoluzioni più basse. Discorso a parte per Steam Deck, su cui il gioco è disponibile, ma allo stato attuale lontano dall’essere giocabile.
Un lancio, ma senza mira
La cosa che ci lascia un po’ perplessi – e che effettivamente potrebbe far partire la vera riflessione – è che il lancio di The Last of Us Parte 1 su PC era stato rimandato di tre settimane. Il motivo? Naughty Dog spiegava con queste parole: “Vogliamo essere sicuri che The Last of Us Parte 1 sia nella sua forma migliore”. Ora, vogliamo capire che ci troviamo nella finestra di lancio più adatta, vista la fine della serie TV HBO, ma a questo punto perché non anticipare lo sviluppo, invece che correre ai ripari con delle patch?
In ogni caso, la risposta di Naughty Dog riguardante la spinosa questione non è tardata ad arrivare, attraverso un tweet:
The Last of Us Part I PC players: we’ve heard your concerns, and our team is actively investigating multiple issues you’ve reported.
We will continue to update you, but our team is prioritizing updates and will address issues in upcoming patches.
— Naughty Dog (@Naughty_Dog) March 28, 2023
“Abbiamo sentito le vostre preoccupazioni, ed il nostro team sta attivamente investigando più problematiche tra quelle riportate. Continueremo a tenervi aggiornati, ma il nostro team sta dando priorità ad aggiornamenti che risolvano problemi nelle prossime patch”
Insomma, l’impaziente Naughty Dog invita ad aspettare. In tutto questo, nel caso non stessimo più nella pelle e volessimo giocare The Last of Us Parte 1 su PC proprio ora? Beh, forse qualcosina si può fare.
Fix, impostazioni per ridurre la VRAM e consigli
Prima di qualsiasi consiglio/tutorial/mitigazione dei problemi di questo porting, è fondamentale ricordare una cosa: al primo avvio non è consigliabile entrare subito in partita, ma aspettare qualche minuto. Il motivo è presto detto: è il tempo tecnico per caricare gli shader. Nel caso si decida di iniziare a giocare senza aver terminato questo processo preliminare (il che è teoricamente possibile) si andrà incontro inevitabilmente a stuttering, glitch e problemi di performance su qualsiasi hardware. In ogni caso Naughty Dog ha confermato di essere al corrente che i tempi di caricamento degli shader dovrebbero essere più brevi, e che la cosa verrà risolta insieme ad altri problemi. In ogni caso è presente un post sul blog ufficiale degli sviluppatori anche per quanto riguarda i ticket di supporto ed altri fix.
Una nota importantissima per chi ha intenzione di giocare a The Last of Us Parte 1 su PC con un Dualsense. Per sfruttare appieno le sue caratteristiche (trigger dinamici, feedback aptico, vibrazione) è necessario collegare il controller con un cavo al computer, e disattivare lo Steam Input. per farlo basta cliccare con il tasto destro del mouse sul gioco dalla libreria Steam, e poi andare su Proprietà > Controller > Disabilita Steam Input. Sarà necessario un riavvio del gioco, se era in esecuzione.
The Last of VRAM
Passiamo al lato più tecnico e spinoso della questione. Come ridurre l’utilizzo di VRAM? La lista di impostazioni da poter aggiustare è davvero lunghissima, così abbiamo pensato di selezionare quelle con un maggior impatto sulla memoria video. Qui di seguito trovate il loro nome e la quantità approssimativa di VRAM richiesta per passare da un preset all’altro.
Risoluzione texture oggetti dinamici. VRAM richiesta per preset: circa 150/160MB. Da Minimo a Ultra: 600MB
Risoluzione texture personaggi. VRAM richiesta per preset: circa 200MB. Da Minimo a Ultra: 600MB
Risoluzione texture ambienti. VRAM richiesta per preset: circa 500MB. Da Minimo a Ultra: 1600MB
Risoluzione texture effetti visivi. VRAM richiesta per preset: circa 80/100MB. Da Minimo a Ultra: 260MB
Ovviamente si tratta di dati approssimativi, in quanti i test sono stati effettuati su una singola macchina alla risoluzione di 2560×1440, e potrebbero variare in base a vari fattori. In tal caso, vanno applicate delle proporzioni. Altre impostazioni che a detta del gioco avrebbero un impatto elevato sulla VRAM, ma il quale peso non viene specificato, sono:
Risoluzione ombre direzionali
Risoluzione ombre luci puntiformi
Risoluzione sfocatura di movimento
È consigliabile pertanto ridurle nel caso di stuttering o problemi.
Conclusioni
Siamo sicuri che The Last of Us Parte 1 su PC riceverà i fix ufficiali che merita, e speriamo che quanto prima chi ha voglia di immergersi nella storia di Joel ed Ellie o riviverla avrà modo di farlo al meglio.
Quello che ci lascia con l’amaro in bocca è che era assolutamente possibile organizzare un lancio pulito – come è successo con altri porting PC di esclusive PlayStation -, ma si è preferito spingere sull’acceleratore, pubblicando un lavoro a metà. É un peccano enorme, visto il fatto che ci sono delle impostazioni tra le più complete mai viste, il gioco è pieno di impostazioni di accessibilità ed ha una buona implementazione dei controller. Non ci resta che continuare a sperare in un cambio di direzione per quanto riguarda il mondo dei PC, che sembra non arrivare mai.