Arrivati alla fine del ciclo di episodi della serie tv di The Last of Us, pensiamo sia giusto elaborare un pensiero – consapevolmente – scomodo che abbiamo su una delle opere più influenti di Naughty Dog, provando a sottolineare in modo libero e sincero tutti quei piccoli sassolini che ci siamo trovati ad accumulare in scarpe ormai diventate grandi quante quelle indossate da Pippo.
Forse vi state sbagliando o meglio, state tutti camminando al suono del pifferaio Sony e Naughty Dog ed è giusto che vi riprendiate da questo abbaglio collettivo, giacché The Last of Us è forse uno dei progetti più sopravvalutati che l’industria del videogioco prima e televisivo poi ha mai incontrato sulla sua strada.
Di lesbiche e politicamente corretto
Signora mia, che vuole che le dica? Qui è tutto un magna magna. Dove andremo a finire?
L’eco da una sinistra e buia viottola di paese riecheggia fino alla piazza, mentre il nutrito gruppetto di pensionati carica briscole a suon di bestemmie sopra di un tavolino bianco che ha visto sicuramente tempi migliori.
Eppure nella variopinta cittadina, più di qualche giovane – gli ultimi rimasti – si diverte su PornHub, scandagliando categorie di tutto rispetto ad altre prese a piene mani dal deep web. A ognuno i suoi gusti, ma un pensiero si fa strada facile nella mente: il politicamente corretto o peggio, tutta la propaganda woke ha reso i nostri divertimenti vittime di un gioco indottrinato dalla sinistra intellettualoide, ormai davvero simili alle categorie di un nutrito archivio di video porno.
Non ci vogliono più vedere come uomini dediti alla famiglia e al lavoro, bensì assimilati al gregge, tutti fluidi e diversi.
La fedeltà è un diritto
L’uomo bianco, fiero, fedele all’identità e alla patria non c’è più, anzi lo stesso viene ucciso, per far spazio a donne che dormono assieme, che fanno figli con personaggi asiatici, a supporto dell’ulteriore sfregio verso il buon senso e la ragione cristiana.
Ma affrontiamo anche un discorso che molti sinistri difendono senza tesi a supporto: la fedeltà è un atto imprescindibile verso l’opera da cui si trae ispirazione e come abbiamo potuto vedere, nel serial tv firmato HBO, Bill ha avuto uno stravolgimento narrativo impressionante, approfondendo una parentesi volutamente puntellata nel videogioco, ovvero quella della sua omosessualità.
Perché mai un uomo con la pancia, un folto pelo di capelli come di barba, dovrebbe giacere con un altro uomo? Questo predisposizione offende una categoria di persone che dedicano tempo, denaro e passione alla cura della propria barba, offendendola di essere omosessuale.
Eppure i grandi marchi per la cura dell’uomo pagano profumatamente personalità di spicco per rappresentare questi prodotti e di certo non si pubblicità la diversità o le devianze, bensì l’appartenenza al proprio essere, la retta via.
Il The Last of Us firmato HBO invece propone l’ennesima follia di uomini barbuti e gay che mangiano fragoline, amandosi sotto le coperte, con atti osceni mentre il mondo è in preda ad un’apocalisse fungina.
In conclusione…
Era un dovere morale portare all’attenzione di tutti quegli elementi che hanno reso The Last of Us un vero e proprio miraggio collettivo e speriamo di avervi dato le giuste chiave di lettura per rendervi partecipi di questo simpaticissimo scherzo.
Scherziamo.
Qui amiamo tutti The Last of Us. Forse anche troppo e con questo articolo troll in linea con il classico Pesce d’Aprile veniamo addirittura in vostro soccorso, con alcuni consigli importanti per settare al meglio l’esperienza di The Last of Us su PC, che seguendo il recente trend degli ultimi giorni tra feedback negativi e review bombing, forse la cosa migliore da fare è consigliarvi così da godere della migliore esperienza possibile delle avventure di Joel ed Ellie anche su Pc Master Race.